«Arte è amore»: mostra per aiutare i bimbi bielorussi

«Arte è amore». E nel caso della mostra che sta facendo tappa in tutta la Bergamasca per raccogliere fondi a favore dei ragazzi della Bielorussia si tratta di una realtà. La mostra, organizzata dalla fondazione «Aiutiamoli a vivere», è approdata a Bergamo e rimarrà aperta al pubblico nella sala espositiva di via Camozzi fino al 10 gennaio, tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21.

Centoquarantotto le opere donate per l’occasione da artisti bergamaschi e che da quest’estate si stanno facendo ammirare un po’ ovunque: per ora, hanno permesso la raccolta di trentamila euro. I volontari di «Aiutiamoli a vivere» da più di dieci anni si dedicano all’aiuto dei bambini bielorussi, «l’anello più debole di un popolo in gravissime difficoltà per ragioni economiche, storiche, politiche e per gli effetti a lunga durata dell’incidente di Chernobyl», si legge nell’introduzione al catalogo delle opere in mostra. Tra le varie iniziative, ogni estate alcuni bambini bielorussi vengono ospitati dalle famiglie di volontari per un periodo di vacanza.

«Il progetto "Arte è amore" – spiega Ettore Pellegrinelli, uno degli organizzatori – ha preso il via da una donazione destinata, in origine, alle famiglie della Valle Imagna colpite dall’alluvione del novembre 2002 e che da anni ospitano i bambini di Chernobyl. Dal momento che gli interessati hanno preferito che il denaro andasse a chi ritenevano più bisognoso, è nata l’idea di organizzare la mostra. Abbiamo contattato quasi 200 artisti bergamaschi di origine o di adozione, chiedendo loro di mettere a disposizione una loro opera. La risposta è stata sorprendente». Ed ecco gli artisti: dalle firme più note – Battarola, Bonfanti, Cremaschi, Defendi, Granaroli, Lizioli, Longaretti, Riva, Sciacca, Zerbini – ai giovani, come Tino Lecchi. Il suo dipinto, «Girasoli» – già venduto – è stata l’opera che ha riscosso il maggior successo. Tra gli espositori, anche il pittore serinese Giovanni Bonaldi: «Ho aderito con molto piacere – spiega Bonaldi – anche perché quella legata al bambino è una tematica alla quale stavo già lavorando». Il ricavato dalla vendita delle opere sarà destinato all’avvio di una nuova scuola-fabbrica a Cernisty, in Bielorussia.

(05/01/2004)

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