Ecco l’antichissima Cattedrale di San Vincenzo

Ecco l’antichissima Cattedrale di San VincenzoL’eccezionale scoperta in Duomo dove sono in corso lavori per l’impianto di riscaldamento Durante lo scavo poco sotto il pavimento è affiorato un settore di muro con gli affreschi

Una scoperta eccezionale, di straordinaria importanza per la storia della Chiesa bergamasca e della città di Bergamo, è avvenuta nel Duomo dove sono in corso lavori per rifare l’impianto termico. Pochi centimetri sotto il vecchio pavimento rimosso nei giorni scorsi è stata ritrovata la facciata della primitiva Cattedrale di San Vincenzo. Non un frammento qualsiasi: un tratto consistente di muro e, quel più conta, preziosi affreschi che sono da considerarsi tra i più antichi della Bergamasca, forse risalenti a un periodo tra l’ottavo e il nono secolo.

«Il valore della scoperta - sottolinea il parroco mons. Arrigo Arrigoni - è rilevante innanzitutto dal punto di vista ecclesiale perché conferma le radici della nostra Cattedrale. Una presenza che vediamo persistere nel medesimo luogo da tempi remotissimi. È il segno forte di una fede che ritroviamo sempre qui, da quando Bergamo aveva due Cattedrali: quella di Sant’Alessandro e quella di San Vincenzo».

È da un mese esatto che sono in corso i lavori nel Duomo. Da tempo si stava valutando l’opportunità del nuovo impianto di riscaldamento, considerato che quello in uso era del tutto inadeguato. La fase iniziale del progetto, affidato allo studio degli architetti Laura Cominetti e Ivanoe Molinaris, provedeva la rimozione del pavimento e uno scavo per predisporre il vespaio. L’impresa Domus Rota ha incominciato a rimuovere il terriccio, al quale era mescolato materiale vario, residuo dei cantieri che si sono susseguiti nel tempo. La pavimentazione rimossa risaliva all’Ottocento, alla cui posa dovevano essere state tolte le lapidi delle tombe dopo le leggi napoleoniche che vietavano le sepolture nelle chiese.

Nei giorni scorsi il cantiere ha posto in evidente i vani, in parte colmati di macerie, utilizzati per le sepolture. Gli architetti Cominetti e Molinaris avevano anche studiato i rilievi eseguiti dall’ing. Elia Fornoni autore agli inizi del secolo scorso di un rilevante intervento per risolvere problemi statici e per realizzare la cripta per le tombe dei Vescovi. In tale occasione, nel 1906, vennero rinvenuti frammenti marmorei risalenti alla prima Cattedrale; il rinvenimento di un pilastro spinse ad approfondire lo scavo fino a 5,20 metri.

Sembrava che il sottosuolo non potesse riservare che la conferma dei lavori eseguiti, ma venerdì scorso ecco l’eccezionale scoperta. Un settore sotto il pavimento sul lato destro del transetto, quasi di fronte alla cappella dei Santi Fermo, Rustico e Procolo è risultato quasi del tutto intatto. Se rimaneggiamenti c’erano stati doveva risalire a diversi secoli or sono. È così affiorato un tratto di muro, sul cui lato esterno, verso la navata, c’erano tracce di affreschi. Lo sgombero del materiale, terriccio con mescolati frammenti di laterizi e qualche pietra, si è fatto attento. A poco a poco sono venute a alla luce, racchiusi nello sfondato di tre archi, le figure di San Giovanni Battista, di Sant’Anna con la Madonna e il Bambino, di San Pietro e di San Bartolomeo, oltre ad altre piccole figure: un Crocifisso, degli offerenti, ecc. Il terreno compatto, senza materiale organico, aveva creato condizioni di conservazione quasi perfette. «Sembrava - è stato il commento di chi ha avuto la fortuna di seguire la scoperta - che fossero stati dipinti da poco, tanto i colori erano vivisssimi».

(07/07/2004)

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