La pala restaurata di Ceresa
venerdì al Museo Bernareggi

Un evento per la città, un appuntamento culturale da non perdere. Si terrà venerdì alle 17, al Museo Adriano Bernareggi, la presentazione della pala restaurata di Carlo Ceresa - «Madonna con il Bambino in gloria e i Santi Giuseppe, Francesco d’Assisi e Carlo Borromeo» - che abitualmente si conserva nella chiesa di Santa Caterina in Borgo, a Bergamo.

Si tratta di un’occasione unica per vederla affiancata al suo bozzetto preparatorio, prestato per l’occasione dall’Accademia Carrara. L’evento - al quale interverranno il delegato vescovile monsignor Maurizio Gervasoni, l’assessore alla Cultura della Provincia Giovanni Milesi, l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Claudia Sartirani, il conservatore del Museo Bernareggi Simone Facchinetti e il Conservatore dell’Accademia Carrara Giovanni Valagussa - rappresenta per don Giuliano Zanchi, direttore generale del Museo diocesano, «un’occasione di ottima sinergia tra diverse istituzioni e una bella occasione di collaborazione per rendere, nei due anni che verranno, un doveroso omaggio al più importante pittore bergamasco del Seicento».

Dunque, la presentazione di venerdì assume una duplice importanza: da un lato presentare al pubblico quest’opera fondamentale all’interno del percorso artistico ceresiano; dall’altro inaugurare un biennio di iniziative - che vedranno collaborare diverse istituzioni pubbliche (il Comune e la Provincia di Bergamo) e culturali (il Museo Adriano Bernareggi e l’Accademia Carrara) - interamente dedicato all’artista di San Giovanni Bianco.

L’intero programma, della durata complessiva di due anni, prevede un ciclo di venti conferenze dislocate nella Provincia di Bergamo con lo scopo di fornire una visione generale della vita e dell’attività di Ceresa; un secondo ciclo di conferenze nei luoghi in cui è presente un’alta concentrazione di sue opere; un convegno di studi; interventi di restauro volti al recupero dell’antico splendore di molte sue tele, come avvenuto per la pala di Santa Caterina in Borgo che verrà presentata venerdì; l’avvio di un’approfondita ricerca archivistica, i cui risultati culmineranno in una mostra monografica da tenersi nel 2011, a più di venticinque anni di distanza dall’ultima personale dedicata al sangiovannese (era il 1983). In quell’occasione uscì anche una monografia di Luisa Vertova a lui dedicata, accolta poi nella storica collana «I pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo».

Durante la presentazione verrà inoltre reso noto - in anticipo di due anni sulla sua realizzazione - il progetto attorno al quale si costruirà la rassegna: tre sezioni maggiori («Gli esordi»; «Dalla maturità alla vecchiaia»; «Lettori e scrittori ai tempi di Carlo Ceresa») a loro volta suddivise in sottosezioni che trattano più nel dettaglio diverse tematiche. Verranno così indagati gli inizi del pittore, vale a dire gli anni che stanno a cavallo della peste del 1630, periodo in cui Ceresa non si allontana da San Giovanni Bianco; la stagione della sua maturità artistica, che coincide con la sua affermazione e la messa a punto di uno stile riconoscibile e personale; la cultura secentesca a Bergamo, dalla peste manzoniana all’episcopato di Gregorio Barbarigo.

Si tratta di un progetto ambizioso che, attraverso una sessantina di dipinti di Ceresa - scelti tra i più rappresentativi del suo cospicuo catalogo - e una quindicina di altre opere di confronto, in grado di restituire il contesto all’interno del quale si forma il pittore di San Giovanni Bianco, permetteranno alla città di Bergamo di celebrare in modo adeguato uno dei più grandi artisti bergamaschi di sempre.
 Davide Bonfatti

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