Nel salotto acustico di Solza
sonorità a tinta rock e noir

Sonorità acustiche, dalle tinte rock e noir, per storie urbane dal gusto amaro, per Neverlandinverno. Nel salotto acustico di Solza, sabato 30, alle 22, ingresso gratuito, l’eleganza lineare di geometrie musicali e testi essenziali, cesellati di citazioni, e la ruvidità del rock indipendente degli Stardog, mescolato a elettronica e note dolenti, saranno anticipati dalle ballate spinose e malinconiche dei Lo.mo.

I primi non si danno pace, vogliono di più. Criticano le gabbie di mediocrità dei nostri giorni sconci e preferiscono riderne. Un riso amaro. Sturm und drang intellettuale o altro? Sabato si ascolterà il loro ritmo incalzante e sospeso. La voce di Manuel Lieta, dallo stile tra il dandy e il punk, ricordo di un David Bowie anni ‘80 della trilogia berlinese, esprime rabbia giovane, con una vena di dolcezza e malinconia.

Per sonorità vocali e melodie il gruppo segue il filone indie intellettuale dei Baustelle o Bluvertigo, con venature New wave alla Federico Fiumani o ai gruppi tedeschi dell’electro anni Ottanta, per il sottile uso di strumenti elettronici e vocine sintetizzate. I loro testi in italiano sono “verità mischiate a frasi ad affetto”, come si ascolta in “Brindisi”. Brano inciso nell’album d’esordio “Oltre le nevi di piazza Vetra”, registrato nel 2009 per Frequenze Records, presenta il violino di Davide Arneodo dei Marlene Kuntz.

Il disco gode di altre collaborazioni interessanti: Luca Urbani in “Sai, Carmelo”; Andy dei Bluvertigo è il sax in “Tridimensionale” e Paolo Milanesi dei La Crus si ascolta in “Il metodo”, mentre in “Il lamento di Bardamu” compare il cameo vocale e “industrial” di Blixa Bargeld dei tedeschi Einstuerzende Neubauten. Vincitori del Premio Mei 2005, sul loro tappeto sonoro gli Stardog stendono testi dalle divagazioni e citazioni letterarie e musicali.

È un ascolto rock, intellettuale e intimista, che scruta l’uomo, solcando le onde del mare, ascoltando i rumori, inseguendo il vento e cercando di andare oltre la superficialità. Ad anticiparli i Lo.Mo. Gruppo milanese propone un cantautorato italiano dalle sonorità scure, che affondano in ricordi dal sapore amaro di una ferita e dai “Piaceri singolari”, racchiusi nell’album “Camere da riordinare”. La voce profonda di Roberto Binda è impreziosita da Paolo Zangara, chitarra, Lucio Bardi, chitarra, mandola e violino, Darren Cinque, piano, Francesca Morandi, basso e contrabasso, e Lucio Sagone, batteria. Il risultato: liriche, malinconiche. Daniela Morandi

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