Musica folk a Ponteranica con Caterina Bueno

L’appuntamento con Caterina Bueno, giovedì 13 maggio all’Auditorium di Ponteranica (inizio ore 20.30) è importante per più d’un motivo. Lei è una delle protagoniste del folk-revival italiano, una donna e una ricercatrice di straordinario talento che, in quarant’anni di attività, sommessamente, senza clamori di sorta, ha regalato alla musica popolare italiana mille appassionate verità. Qualcuno l’ha definita una «raccattacanzoni», senza andar lontano dalla realtà. Del resto la Bueno da sempre ha deciso di muoversi all’interno dell’espressione musicale popolare con un atteggiamento al tempo stesso appassionato e rigoroso, scegliendo itinerari tracciati attraverso territori lontani dalla commercializzazione.

Caterina Bueno ha affrontato quarant’anni di viaggio lungo le strade secondarie e gli sterrati, per arrivare nelle piazze di paesi troppo piccoli per essere nominati. Un viaggio mai interrotto di villaggio in villaggio, a raccogliere nelle osterie, nelle case di campagna, sui posti di lavoro, i frammenti di una tradizione orale che grazie al suo impegno ha continuato a vivere sino ad oggi. Negli anni Settanta la Bueno era la "raccattacanzoni" per eccellenza. Andava in giro per le campagne del centro Italia con una vecchia Cinquecento, e con un semplice registratore, pronta a fermarsi in ogni angolo di Toscana, dov’era possibile prendere nota di un canto sepolto dal tempo, ancora vivo nella testa di qualcuno.

Qualche volta questa signora del folk italiano ha ricostruito la «vicenda» di una canzone popolare con grande fatica, raccogliendone i brandelli qua e là, dove la memoria aveva scavato una nicchia. Ma quel lavoro improbo ha dato risultati importanti e Caterina Bueno è diventata una delle testimoni chiave della tradizione musical popolare italiana.

La sua voce ruvida e le sue canzoni ancor oggi raccontano di situazioni sociali drammatiche, di guerra, di soprusi, di oppressione e miseria. Temi che conoscono ancora una spietata attualità. In quelle canzoni così schiettamente popolari non ci sono storie lontane. E se i dischi della Bueno oggi sono quasi introvabili, quel «materiale» vitale resta a testimonianza di una ricerca che dalla seconda metà degli anni Sessanta ha fruttato un canzoniere cruciale, testimoniato dalla preziosa «serie folk» della Fonit Cetra. Giusto in quella serie, accanto ai lavori di Rosa Balistreri, Luisa Ronchini, Roberto Balocco, Dodi Moscati, Maria Monti, del Canzoniere Internazionale e del Canzoniere Popolare Veneto, tre sono gli album curati da Caterina Bueno, tre perle difficili da scovare come gli altri «ritagli» della signora pubblicati su etichetta Dischi del Sole.

(12/05/2004)

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