Alessandro Mancuso racconta cantando la «Spot generation»

Alessandro Mancuso racconta cantando la «Spot generation»Alessandro Mancuso sarà sabato 1° maggio e sabato 8 maggio alle ore 21.30 al Caffè Letterario con «Spot generation», spettacolo di teatro-canzone

Al Caffè letterario di Bergamo va in scena sabato 1 maggio (e in replica il sabato successivo) lo spettacolo di teatro-canzone «Spot generation» di e con Alessandro Mancuso, con la partecipazione e la produzione musicale di Dario Filippi.

Si tratta di uno spettacolo brillante e ironico, costituito prevalentemente da canzoni, brevi parti in prosa e qualche dialogo. Il filo conduttore è lo sguardo, spietato e sarcastico, sulle manie e sulle abitudini del nostro tempo: dalle strategie di comunicazione più agguerrite alle regole del marketing; dai gesti quotidiani alle formule più abusate di divertimento e di affermazione personale; dall’individualismo sfrenato alla filosofia del consumo.

In primo piano emerge una generazione, quella dei trentenni-quarantenni, che dimostrano di essere i maggiormente coinvolti nella bufera di un modernismo in progressivo cambiamento, preso spesso troppo sul serio, senza autocritica e senza una salutare dose di distacco. Ecco allora emergere ritratti di persone che si sentono vivere solo nella misura in cui acquistano, che celano le storture dietro le magiche parole di "sicurezza" e "qualità", che non riescono a prendere le dovute distanze dalla ridondanza di un’informazione continua e che finiscono per vivere nella comica illusione di non invecchiare mai.

Il tutto è sovrastato dal lessico, e anche dalla morale, degli «spot», continui, a trecentosessanta gradi, come fosse quella l’unica realtà nella quale riconoscersi in quanto generazione, o più in generale, in quanto appartenenti ad un mondo con i suoi bravi punti fermi.

La chiave di lettura è continuamente ironica e i diversi personaggi che Mancuso, nelle canzoni e nei monologhi, interpreta, si raccontano da sé, senza inserti moralistici esterni. Che succederebbe, ad esempio, se un bancomat parlante, un giorno, si rifiutasse di erogare il denaro richiesto dall’utente? E se la macchina, con la sua voce un po’ metallica e scortese, spiegasse le motivazioni del rifiuto allo stesso utente, abbacinato e sconvolto? E che succederebbe se, uno di noi, arrivato in ritardo ad un’importante riunione di lavoro, scoprisse di essere già (lui o il suo doppio) al proprio posto, seduto e operativo, davanti al direttore? Come impiegherebbe il tempo restante della giornata, finalmente libero da impegni?

Completano il quadro una canzone di satira politica ed altre cantate di estrema attualità con osservazioni su alcuni recenti avvenimenti.

Il vestito musicale dello spettacolo è affidato alla perizia di Dario Filippi (basso e percussioni), alla chitarra dello stesso Mancuso e ad alcune basi essenziali, elaborate in studio.

Chi è Alessandro Mancuso

Alessandro Mancuso fa teatro-canzone dai primi anni Novanta, quando era in forze al Piccolo teatro di Campopisano di Genova. Da allora ha scritto e rappresentato sei spettacoli completi, operando per lo più tra la Liguria e la Lombardia. A Bergamo non è infrequente sentirlo esibirsi in serate estemporanee nei locali più disparati, dove porta di volta in volta alcune scelte dalle ottanta e più canzoni che costituiscono il suo repertorio, a metà strada fra il cantautorato ironico e un certo tipo di cabaret. Ha proposto anche serate a tema, con letture di poesie e canzoni, e interpretazioni di De André e di Giorgio Gaber (il suo più evidente punto di partenza). Ha pubblicato due libri con testi dei suoi spettacoli (tra cui quello che debutta il 1 maggio), un romanzo breve e due CD di canzoni.

Per informazioni

Caffè letterario di Bergamo, via S. Bernardino, 53

Spettacolo in scena sabato 1 e sabato 8 maggio alle ore 21.30

(14/04/2004)

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