Coda per i biglietti, ma 200 posti restano vuoti in sala

Coda per i biglietti, ma 200 posti restano vuoti in salaBagarre per la prima al Palatenda: in un quarto d’ora esauriti i tagliandi disponibili Subito occupati i 133 parcheggi di via Presolana. Sosta selvaggia, bus speciali semideserti

I riflettori ieri dovevano essere puntati sul Palatenda. E così è stato. Luci su un debutto che è stato prima di tutto spettacolo, ombre per un inevitabile banco di prova dell’organizzazione e della struttura (che durante le prove pomeridiane dell’orchestra ha avuto qualche leggera infiltrazione d’acqua, a cui però si è subito posto rimedio). «È il debutto di un’opera che Bergamo stava aspettando, che abbiamo voluto e seguito giorno e notte. Di un’opera nata per permettere il restauro del Donizetti, ma che non ha niente di provvisorio ed è destinata a rimanere. Un concerto inaugurale di questa portata per una città d’arte, che non merita di meno», hanno ricordato dal palcoscenico il sindaco Cesare Veneziani e l’assessore Marabini. Lo «spot» è proseguito al microfono, dopo la proiezione di un filmato dedicato all’attività amministrativa degli ultimi cinque anni sulle note della colonna sonora de «Il gladiatore». Nessun accenno alle tensioni che hanno preceduto l’inaugurazione.

In serata le polemiche si stemperano per lasciare spazio all’evento artistico. Niente sfarzi nella sfilata delle numerose autorità che calcano il foyer. Solo qualche rammarico perché gettando uno sguardo qua e là di posti vuoti in platea ne sono rimasti (a occhio e croce circa 200) e magari qualche cittadino in più ci poteva stare. Ma fino all’ultimo è stato difficile fare una stima di chi, tra gli invitati, avrebbe effettivamente partecipato. Perché se il ministro per gli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia e il ministro per l’Attuazione del programma di governo Claudio Scajola non hanno rinunciato alla lirica donizettiana – eseguita dal soprano Mariella Devia e dal tenore Francisco Casanova, accompagnati dall’Orchestra stabile Gaetano Donizetti diretta dal maestro Fabrizio Maria Carminati – molti di coloro ai quali era stato riservata una poltrona hanno dato forfait.

Dei 1.500 posti, 1.196 erano infatti inizialmente «riservati»: 991 alle autorità politiche e istituzionali, 115 per gli orchestrali; 90 per le società che hanno realizzato l’opera (la Zak di Desio e la Decima di Padova). Ma il «conto» è arrivato solo in serata. Non lo sapevano i cittadini che nella mattinata di ieri si sono ritrovati in coda al botteghino del Donizetti per un posto. A disposizione c’erano 300 poltrone, andate esaurite nel giro di un quarto d’ora. Gli «esclusi» non hanno gradito la sorpresa: «Che fine hanno fatto i 1.500 posti annunciati?» è stato l’interrogativo più frequente. In coda, sotto la pioggia, il malcontento si è manifestato anche con qualche atteggiamento un po’ sopra le righe, con spinte e insulti. Tant’è che è arrivata anche la polizia locale. «Per rendere più civile la fila – racconta Vittorio Castagnoli, uno dei bergamaschi in coda per i biglietti – qualche volenteroso ha consegnato dei numerini "fatti in casa", perché il distributore non era in funzione». «Sono un "melomane" – dichiara Giancarlo Pedruzzi di Osio Sotto –. Ci tenevo tanto e ho fatto il diavolo a quattro per esserci. Ma sembra che alla fine ad essere privilegiate siano sempre le autorità». Una delegazione di spettatori delusi è persino arrivata in Comune.

Alla fine altri 200 posti sono stati messi sulla piazza nel pomeriggio, recuperati in extremis dagli sponsor che hanno rinunciato a presenziare al concerto. E l’assessore Marabini ha voluto sgomberare il campo dagli equivoci sui presunti favoritismi nell’assegnazione dei posti e dalle accuse di scorretta informazione: «I posti riservati ad autorità e sponsor – precisa – erano il 50 per cento, come ad ogni inaugurazione. Normalmente solo parte degli invitati viene. Così si è deciso di estendere l’invito agli oltre 60 orchestrali e alle imprese costruttrici. Abbiamo poi deciso di annunciare l’evento con un’apposita pagina su L’Eco di Bergamo, prenotando l’uscita sul numero di domenica scorsa. Nel weekend circa il 95% ha confermato la presenza. Un fatto mai verificatosi. Si è così ridotto il numero di posti da distribuire alla biglietteria del Donizetti. Solo nel pomeriggio, grazie alla disponibilità degli sponsor, si sono liberate altre poltrone».

Andati a ruba i biglietti, quindi, ma esauriti subito anche i parcheggi. Gli otto agenti della polizia locale mobilitati hanno assicurato la viabilità nella zona, limitando i disagi. Occupati nel giro di pochi minuti i 133 nuovi posti auto di via Presolana, le vetture si sono riversate nelle vie limitrofe. Qualche difficoltà in più si è verificata in via Gleno, soprattutto nell’orario di maggior afflusso tra le 20 e le 20,30. Le auto sono state parcheggiate sui marciapiedi e sul lato della strada, rendendo problematica la circolazione su entrambi i sensi di marcia e soprattutto il passaggio dei pullman Atb. Semideserte le quattro corse che hanno fatto la spola dal Donizetti al Palatenda. Su quella partita alle 20,15, ad esempio, i viaggiatori erano solo in tre.

(20/04/2004)

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