Si parte al grido di «Viva la vida»

Si parte al grido di «Viva la vida»È il motto del nuovo album dei Modena City Ramblers, reduci dal Chiapas. Questa sera alla Celadina aprono il calendario di concerti della Festa dell’Unità

Come al solito è prevista tanta musica per la 55ª edizione della Festa provinciale dell’Unità che si svolge anche quest’anno nel piazzale della Celadina. E anche stavolta il cartellone è nutrito e prevede una ventina di appuntamenti, tutti gratuiti, con inizio alle 21.

Si comincia questa sera con una band di grande richiamo sul pubblico giovanile: i Modena City Ramblers. Per Cisco e compagni il viaggio continua ed è un percorso geografico, umano e politico. I Modena sono sempre reduci da qualche posto, da una cultura, da un suono; e ogni volta riescono a metabolizzarne estetica, contenuti e musiche. Da qualche tempo sono tornati dal Chiapas, dove hanno frequentato le comunità zapatiste. Quest’anno hanno scelto per il nuovo album il motto «Viva la vida, muera la muerte!».

Dopo i Modena City Ramblers, domani è la volta della Treves Blues Band che ha da poco festeggiato i trent’anni di attività con la pubblicazione dell’album Blues Friends . Il titolo in qualche modo è emblematico del «Trevespensiero», una forte dedizione al blues e all’amicizia che da esso può nascere. Il disco è molto bello e vede la partecipazione di bluesmen importanti: da Chuck Leavell a Willy De Ville, da Roy Rogers a Linda Gail Lewis e Mike Bloomfield che appare grazie al recupero di una preziosa quanto lontana registrazione del 1980.

Doppio appuntamento con la canzone d’autore d’impianto moderno e popolare: prima arrivano i Baustelle, il 17 luglio , il 18 tocca ai Sulutumana. Due facce della stessa medaglia. Il progetto Baustelle nasce nella seconda metà degli Anni Novanta e mescola molte influenze: dalla canzone francese a quella d’autore italiana, dalla new wave alla bossa nova, senza dimenticare una spruzzata di elettronica. I Sulutumana invece mantengono più salde radici popolari, mescolando alle canzoni un po’ di jazz e di profumi latini. In repertorio brani originali e diverse cover di Jannacci, Guccini e Conte.

Dal Sud Italia arrivano i Briganti, il 20 luglio, con un bagaglio policromo di pizziche, tarantelle, tamburiate, canti popolari d’amore e di lotta; mentre il 21 è di scena lo ska-reggae del gruppo Bassistinti che ospita la band Massacritica, con un nuovo album da presentare in concerto.

Un altro appuntamento importante è fissato il 22 luglio con i Quintorigo. La musica di questa acrobatica band emiliana si pone fuori da qualsiasi definizione, l’eclettico stile compositivo ha fatto in modo che i Quintorigo si segnalassero all’attenzione del pubblico grazie a un mix molto azzardoso e intrigante di jazz, classica e sperimentazione vocale. Gem Boy e Pornoriviste suonano il 23 ed il 24 luglio; i Jabberwocky si esibiscono il 25.

Quest’anno anche il jazz fa la sua parte con la Mood Orchestra di Claudio Angeleri, in scena il 27 luglio. La formazione è nata nel 2003, in repertorio ci sono brani di Ellington, Fats Waller e Thelonius Monk. Il 28 luglio tocca ai Namastè portatori di una musica calorosa che attraversa influenze reggae e patchanka. Anche gli Hormonauts arrivano il 29 luglio all’Unità con un album nuovo di zecca da presentare dal vivo. S’intitola Hormone Airlines e con sempre mescola le carte del rock’n’roll, del rockabilly, del mambo, dello swing e di altre mille musiche, punk compreso. E hanno il disco nuovo anche i Matrioska in scena il 30 luglio. Il 31 luglio tocca ai Ganjamama e al loro reggae d’impianto tradizionale, l’1 agosto l’appuntamento è con un gruppo che gioca in casa, ma vale pur sempre la pena di sentire dal vivo: all’Unità quest’anno l’ultima parola ce l’hanno quelli della Famiglia Rossi, i cosiddetti «Mano Negra delle Orobie». A margine delle serate più importanti la rassegna «suoni ricercati» con band emergenti della nostra scena.

(14/07/2004)

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