Un minuto con Dante Alighieri
Jacopo del Cassero e Bonconte

Il primo degli spiriti morti di morte violenta è Jacopo del Cassero, nobile originario di Fano, ucciso dai sicari del suo nemico, Azzo VIII d'Este. Raggiunto nei pressi di Oriago, tra Padova e Venezia, in una palude dove era finito sbagliando strada, viene pugnalato.

JACOPO DEL CASSERO E BONCONTE DA MONTEFELTRO

Il primo degli spiriti morti di morte violenta è Jacopo del Cassero, nobile originario di Fano, ucciso dai sicari del suo acerrimo nemico, Azzo VIII d'Este. Raggiunto nei pressi di Oriago, tra Padova e Venezia, in una palude dove era finito sbagliando strada, viene pugnalato selvaggiamente e muore in un lago di sangue. E' lui stesso che lo racconta come se fosse spettatore della sua stessa morte:

82 Corsi al palude, e le cannucce e 'l braco
83 m'impigliar sì ch'i' caddi; e lì vid'io
84 de le mie vene farsi in terra laco.


Il secondo spirito è Bonconte da Montefeltro, un uomo d'armi famoso per aver combattuto nella battaglia di Campaldino, nel 1289, dove troverà la morte in seguito alle ferite riportate. Il suo corpo non venne mai trovato e sarà proprio Bonconte a raccontare a Dante gli ultimi istanti della sua vita:

94 «Oh!», rispuos'elli, «a piè del Casentino
95 traversa un'acqua c'ha nome l'Archiano,
96 che sovra l'Ermo nasce in Apennino.

97 Là 've 'l vocabol suo diventa vano,
98 arriva' io forato ne la gola,
99 fuggendo a piede e sanguinando il piano.

100 Quivi perdei la vista e la parola
101 nel nome di Maria fini', e quivi
102 caddi, e rimase la mia carne sola.


Entrambi i drammatici racconti, ricchi di dettagli quasi cinematografici, mettono in evidenza come, anche dopo una vita di violenze e di peccati, il pentimento sincero avvenuto un istante prima della morte abbia salvato i due dalla dannazione eterna.

Enzo Noris

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