Autentici quei quadri di Salvadori
Nuovo testimone, giallo infinito

Doveva essere il giorno della svolta, quello in cui il perito nominato dal giudice Maria Luisa Mazzola avrebbe dovuto fugare ogni dubbio sull'autenticità o meno di un disegno attribuito ad Aldo Salvadori, maestro indiscusso del Novecento bergamasco.

Doveva essere il giorno della svolta, quello in cui il perito nominato dal giudice Maria Luisa Mazzola avrebbe dovuto fugare ogni dubbio sull'autenticità o meno di un disegno attribuito ad Aldo Salvadori, maestro indiscusso del Novecento bergamasco, nella causa che vede contrapposti il figlio di primo letto dell'artista, Paolo, parte civile con l'avvocato Roberto Bruni, e la seconda moglie dell'artista, Giovanna Anzalone, 64 anni, difesa dall'avvocato Francesca Cattaneo e accusata di aver autenticato falsamente alcune presunte opere del marito, deceduto nel 2002 a 97 anni.

Invece una nuova testimonianza ha gettato un'ombra di giallo sul caso: mentre infatti il perito, professor Claudio Sugliani, ha definito l'opera «un maldestro tentativo di imitazione», un appassionato d'arte ha testimoniato di aver acquistato quel disegno da un rigattiere a Milano insieme ad altri e di averlo portato a casa Salvadori, dove ha ricevuto l'autentica. «L'ha scritta la moglie di Salvadori, mentre io parlavo col maestro, seduto a poca distanza - ha raccontato -. Era il '99 o duemila, avevo comprato una decina di opere da un rigattiere, e le ho portate da Salvadori: su due la signora non era convinta e non ha fatto l'autentica, per le altre, compreso questo disegno (quello in sequestro, ndr), l'ha fatta. Lo stesso maestro ha guardato alcune delle opere, non tutte».

Nessun dubbio da parte del pensionato, un 67enne di Ghisalba, imbianchino in pensione, sul riconoscimento del disegno in sequestro: «A margine dell'autentica, corredata di fotografia, avevo annotato per errore il numero di telefono di un collega - ha confermato indicandolo nell'autentica allegata al disegno -. Me ne sono accorto solo quando ormai avevo scritto». Proprio l'aver notato alcune opere dubbie, ma munite di autentica, in alcune gallerie, aveva convinto Paolo Salvadori a presentare un esposto contro Giovanna Anzalone.

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