Il santuario del Perello in festa
Scoperti due dipinti del Baschenis

Martedì il santuario della Madonna del Perello festeggia i seicento anni dal giorno dell'apparizione. Con una bella scoperta: due dipinti che raffigurano l'apparizione sono stati eseguiti da Pietro Baschenis, della celebre famiglia di pittori della Val Brembana.

Il santuario del Perello è adagiato su un declivio, in mezzo al verde intenso dei boschi, isolato rispetto a strade e paesi, ancora oggi, dopo decenni di cementificazione che ha riguardato tutta la nostra provincia. Ancora oggi il santuario è immerso nella vegetazione e ispira un senso di raccoglimento, di distacco dalle cose del mondo. Qualcosa del genere colpì anche il vescovo Gregorio Barbarigo durante la sua visita pastorale: raccomandò che lì si costruisse un ospizio per ospitare i preti durante gli esercizi spirituali.

Martedì il santuario della Madonna del Perello festeggia i seicento anni dal giorno dell'apparizione, da quando Maria apparve a tal Ruggero de Grigis, il quale si trovava sulla falda orientale del monte Perello, «intento a falciare fieno magro sugli spiazzi erbosi tra la boscaglia di faggi, frassini e aceri», come spiega la piccola guida del santuario. La Madonna apparve per quattro volte a Ruggero e chiese che in quel luogo scosceso venisse eretta una cappella in suo onore. Ma giù in paese, a Rigosa, non diedero ascolto a Ruggero. Fino a quando avvenne un segno miracoloso: in quel luogo, da un tronco ormai secco di faggio, spuntò un ramoscello di olivo verdeggiante. Per festeggiare i seicento anni, la parrocchia ha promosso una serie di ricerche negli archivi che hanno portato a risultati importanti. Spiega il parroco di Rigosa e Ambriola, don Pierangelo Redondi: «Con Angelo Pesenti abbiamo realizzato un libro che racconta questi seicento anni del santuario, a partire dalla prima cappella, una storia di fede, di uomini, di preghiere, di grazie chieste e qualche volta anche ricevute. Abbiamo scoperto diverse cose. Prima di tutto che due dipinti che raffigurano l'apparizione sono stati eseguiti da Pietro Baschenis, della celebre famiglia di pittori della Val Brembana. Abbiamo anche scoperto grazie ai "libri cassa" che gli affreschi della prima metà del Cinquecento sono stati eseguiti dai Marinoni, altra celebre famiglia di artisti, di Desenzano».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 29 giugno

© RIPRODUZIONE RISERVATA