Il musical «Prendila con filosofia»
conquista il pubblico a Gandino

Un viaggio straordinario alla «ricerca della Verità», un «ponte» etereo tra presente e passato, il tutto arricchito da avventurosi incontri inaspettati. Non è la trama di un film fantasy, bensì l'originale canovaccio del musical «Prendila con filosofia».

Un viaggio straordinario alla «ricerca della Verità», un «ponte» etereo tra presente e passato, il tutto arricchito da avventurosi incontri inaspettati. Non è la trama di un film fantasy, bensì l'originale canovaccio del musical «Prendila con filosofia», andato in scena domenica sera 15 settembre al teatro Loverini di Gandino.

Sul palco, raccontata, danzata e cantata con bella padronanza scenica dal numeroso gruppo delle «Compagnie riunite del Teatro San Giustino» di Roma, la vita eccezionale di San Giustino martire, filosofo e apologeta. Inserito a pennello nel “cartellone” dell'iniziativa vicariale della Val Gandino delle «Missioni al Popolo», il nuovissimo lavoro della diocesi romana è firmato da monsignor Armando Brambilla, con la regia sia di Domenico Amicozzi (anche autore delle musiche originali) sia di Barbara Cestoni, autrice, inoltre, delle coinvolgenti liriche.

Una produzione fresca e avvincente che ha richiamato l'attenzione e ottenuto il consenso di grandi e piccini, accorsi numerosi in platea. Una scenografia d'impatto visivo apre le scene iniziali nelle vie di una Roma dei nostri giorni dove un gruppo di studentesse milanesi sofisticate e colte si trova a passeggiare con una professoressa impettita (Serena Guerriero) tra le rovine della «città eterna».

Si tratta di un viaggio-studio durante il quale le ragazze sono accompagnate dal simpaticissimo Mario Cecconi (Francesco Satta), una guida turistica spartana dal classico fare capitolino. Le spassose battute «alla romana» dell'esperto signore fanno da collante all'intera performance e ben spezzano le tensioni emotive delle vicende del Santo martire.

Ma è solo l'inizio della vacanza. Un balzo a ritroso nel tempo trasporta magicamente il pubblico nell'Antica Roma al tempo in cui Giustino (Francesco Bertelli) difendeva le posizioni della primissima religione cristiana. L'atmosfera creata in sala centra l'obiettivo e introduce il pubblico rapito alla vita del Santo.

Annoverato tra i Padri della Chiesa Cristiana, nonché, autore delle due celebri Apologie del Cristianesimo, il giovane filosofo difenderà con la vita la propria fede in Cristo e verrà venerato dai posteri cattolici come Santo Martire. Le calde voci dei cantanti, le musiche incalzanti e le gestualità avvolgenti si fanno interpreti efficaci di stralci di vita vera e danno il polso di una testimonianza straordinaria: «Ho bisogno della vostra amicizia» esorta dal palco Giustino rivolgendosi agli spettatori.

L'invito è chiaro: «Con questo musical abbiamo voluto rendere omaggio a un Santo generalmente poco conosciuto a molti ma di estrema importanza per la Chiesa Cristiana - ha spiegato Don Stefano Bonazzi, originario di Gandino, e oggi parroco di "San Giustino" a Roma -. L'ispirazione dell'intera produzione nasce inoltre anche da un'occasione ben precisa: l'anniversario del sessantesimo anno della nostra parrocchia romana».

Claudia Azouri

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