L'imminente pubblicazione (il 4 marzo) del primo romanzo dell'artista bresciano, incentrato sulla vita e le avventure di un musicista che negli anni Settanta sbarca il lunario suonando nei club, ha suggerito a Pagani l'idea di ritagliare all'interno dei suoi concerti di quest'anno un ampio spazio dedicato a tutta la musica che nello scorrere degli anni ha contribuito in maniera rilevante alla sua formazione come musicista e compositore, con particolare riferimento proprio agli anni Settanta: all'inarrestabile spinta innovativa degli artisti più significativi di quella stagione irripetibile, alla loro capacità di mescolare e contaminare stili e generi appena qualche anno prima lontani tra di loro.
La scelta dei brani che concorreranno a comporre la scaletta del concerto non potrà non tener conto delle tappe più importanti della lunga carriera di Pagani: dalla Premiata Forneria Marconi (il violino dei primi dischi, inconfondibile, è il suo) agli album solisti, dalle colonne sonore alle grandi collaborazioni che hanno caratterizzato la sua carriera, quella di Fabrizio De André su tutte.
Mauro Pagani, che a Trescore canterà e suonerà bouzouki, violino e chitarre, sarà accompagnato da Eros Cristiani alle tastiere e da Joe Damiani alle percussioni.
La serata sarà presentata dal giornalista Donato Zoppo (Movimenti Prog, Jam, radio Città). Si comincia alle 21, l’ingresso costa 15 euro (prevendite da Dentico Dischi a Bergamo, Bergamo Musica a Seriate, edicola La Lucciola e cinema teatro Nuovo a Trescore Balneario). Successivi appuntamenti di «Prog e dintorni»: Le Orme il 6 marzo, Claudio Simonetti Band il 20 marzo.
Quello che c’è da sapere su di lui
Mauro Pagani, 63 anni, di Chiari, inizia nella seconda metà degli anni Sessanta a suonare rock e blues con diversi gruppi dell'area bresciana, tra cui Forneria Marconi, J.B. Club e Dalton. La sua carriera professionale inizia nel 1970: si unisce a I Quelli, gruppo composto da quattro straordinari musicisti dell'area milanese che poi cambierà nome in I Krel e poco dopo in Premiata Forneria Marconi (meglio conosciuta con l’acronimo PFM), con la quale lavora fino al 1977. Il bilancio è di quattro lp, quattro tournée americane (per un totale di oltre 150 concerti), cinque tournée inglesi e cinque europee, oltre a innumerevoli esibizioni in tutta Italia e un’ultima tournée in Giappone, dopo la quale sente la necessità di fermarsi, riposarsi, soprattutto ricominciare a studiare.
Inizia un periodo di amore e attenzione per la «musica del mondo» che non si è ancora esaurito. Nel 1979 realizza il suo primo album da solista, titolato «Mauro Pagani» cui partecipano come ospiti Area, Canzoniere del Lazio, Teresa de Sio e molti altri. Nel 1980 intorno a Pasquale Minieri e Giorgio Vivaldi si riuniscono i migliori jazzisti dell'area romana (Maurizio Gianmarco, Danilo Rea, Roberto della Grotta e altri) e molti altri musicisti e ricercatori di musica popolare: nasce così il progetto «Carnascialia», a cui Pagani partecipa, per un disco e due tour.
Nel 1981 conosce il regista Gabriele Salvatores e realizza le musiche del «Sogno di una notte d'estate» per il Teatro dell'Elfo e poi dell'omonimo film. Nello stesso anno inizia a collaborare con Fabrizio de André, di cui sarà produttore e arrangiatore per dieci anni. Insieme scrivono «Creuza de Ma», votato dalla critica Miglior disco italiano degli anni Ottanta. Tournée e collaborazioni si susseguono (Vanoni, Vecchioni, Nannini, per citarne alcuni). Poi ancora Fabrizio de André per «Le Nuvole» del 1990 e il doppio live dell'anno successivo «1991 Concerti», entrambi Disco dell'anno. Esce anche il suo secondo solo: «Passa la Bellezza», premio Tenco 1991.
Il 1992 è l’anno di «Puerto Escondido». Il cd contenente la colonna sonora del film è il disco più venduto nella sua categoria. Seguono altri tre anni di varie produzioni fino al terzo incontro di lavoro con Salvatores. Questa volta si tratta di «Nirvana»: il film esce in tutto il mondo, viene presentato al Festival di Cannes e il cd della colonna sonora arriva al secondo posto nella speciale classifica di vendita, oltre ad ottenere la nomination al David di Donatello.
Negli ultimi anni Novanta, si espande l'attività di Mauro Pagani nel campo dei jingles per gli spot pubblicitari e nel 1997 arriva a vincere il Premio Radio Festival per il Miglior jingle radiofonico ell'anno, realizzato per Heineken. Nel 1998 rileva i gloriosi Studi Regson di Milano, che vengono completamente ristrutturati e ribattezzati Officine Meccaniche. Produce inoltre il nuovo album di Nada «Dove sei sei» e partecipa in diversi dischi di amici come in «4/4» degli Almamegretta, «Zero» dei Bluvertigo, «Nido» di Cristina Donà e «Uno-Due» di Daniele Silvestri.
Nel 2000 assume per la prima volta l'incarico di direttore artistico dell'Estate Fiorentina, incarico che tuttora ricopre. Organizza inoltre eventi e grandi concerti nella manifestazione chiamata la «Città Aromatica» a Siena. Nelle Officine Meccaniche si susseguono le produzioni di Mauro: due importanti realizzazioni di grandi nomi della musica italiana quali Massimo Ranieri, con l’uscita a ottobre 2001 di «Oggi o domani» che riscuote un grande successo di pubblico e di critica, anche in seguito alla fortunata trasmissione televisiva di Raidue, e Roberto Vecchioni, con «Il lanciatore di coltelli» del gennaio 2002 e ormai prossimo al traguardo delle 100 mila copie. Tra giugno e agosto ha realizzato il nuovo disco di Massimo Ranieri intitolato «Nun è acqua». Tra settembre e novembre ha prodotto l’album di Enzo Jannacci, in collaborazione con Paolino, figlio di Enzo intitolato «Uomo a metà». Ha partecipato alla fortunatissima tournée teatrale di Luciano Ligabue, da cui ha tratto un album altrettanto fortunato, «Giro d'Italia», nel quale ha contribuito ai nuovi arrangiamenti e ha suonato numerosi strumenti. Il 2003 si è felicemente concluso con l'assegnazione del premio Miglior produttore 2003 agli Italian Music Awards.
L’anno dopo «2004 Creuza de Ma» segna il grande ritorno di Pagani come musicista e cantante; l'album è l'appassionata rilettura del lavoro omonimo scritto con Fabrizio de André. Nuovi suoni, artisti da tutto il mondo, due pezzi inediti e il disco è già un piccolo capolavoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA