Cultura e Spettacoli
Mercoledì 18 Febbraio 2009
La Bandabardò a Trezzo
con un'opera su amore e felicità
La Bandabardò è un gruppo che nasce con la convinzione che sia «bello e divertente portare su un palco la stessa atmosfera di festa che si instaura nelle cantate tra amici». Da sempre il gruppo sposa cause quali la rivalutazione dei rapporti umani, dei miscugli razziali e culturali e si impegna per un mondo «a misura di donna e di bambino nella speranza di vedere un giorno il trionfo di allegria e gentilezza».
È con «Bambino» (il singolo scelto per la promozione) che si apre «Ottavio»: è la cover di una canzone resa celebre in Italia da Renato Carosone («Guaglione»), arrivata alle orecchie di Erriquez (autore e voce del gruppo) attraverso il rifacimento francese di Dalidà quando Erriquez ancora bambinetto viveva in Belgio. La leggerezza e i sorrisi di quei primi ascolti ritornano ora nella versione della Bandabardò, mentre il candore di quegli anni incontra l’ironia sorniona di Tonino Carotone.
Apre il concerto di Trezzo il cantautore Riccardo Anelli, sul palco con la sua chitarra acustica. Il suo suono e lo stile, sebbene di puro stampo cantautorale, riportano alle tipiche atmosfere del folk rock americano di fine anni Sessanta con l’aggiunta del reggae. Anelli presenta i brani del suo ultimo disco «L’arpione di Eva» e i recentissimi inediti scritti tra le colline toscane e la pianura Padana in autunno, molto probabilmente destinati a un nuovo Ep. Il lavoro abbandonerà le chitarre elettriche per dar spazio alla dimensione acustica, molto più simile all'esecuzione live, date le soddisfazioni riscosse nell’ultimo anno e che sta avendo tutt'ora nell’ambito del folk indipendente.
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