Applausi per «Dieci inverni»
sceneggiato da Lantieri

Successo a Venezia per un altro bergamasco nell’ambito della mostra internazionale del Cinema. Si tratta di Davide Lantieri, co-sceneggiatore del film «Dieci inverni» del registra Mieli (opera prima) presentato lo scorso 4 settembre nella Sala Grande per la sezione Controcampo: un lunghissimo applauso del pubblico in sala ha concluso la proiezione. Il lungometraggio di 99 minuti, una pellicola drammatica, è stato prodotto da: Centro Sperimentale di Cinematografia Production, Rai Cinema, UFC - United Film Company.

La sceneggiatura del film è uno dei punto di forza della pellicola, fra l’altro è stata finalista del Premio Solinas 2007 nella categoria Storie per il Cinema. Il progetto del film è nato durante la fine del corso di studi degli allievi della Scuola Nazionale di Cinema presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. «La sceneggiatura di un film – dice Mieli – è la cosa più importante, se una pellicola non ha un a buona sceneggiatura non può essere bella. La maggior parte del tempo speso per questo film è stato per la scrittura della sceneggiatura con Isabella Aguilar, Davide Lantieri e Federica Pontremoli. Esiste un romanzo che si chiama Dieci Inverni scritto da me e che sarà pubblicato da Rizzoli che uscirà probabilmente in autunno, ottobre, che parte dal soggetto del film. Non si tratta dell'adattamento della pellicola su carta stampata perché l'ho finito di scrivere prima della fine delle riprese. Il libro e il film sono nati insieme, sono due costole della stessa idea iniziale ed è stato interessante cercare di raccontare la stessa storia con due mezzi così diversi e farlo contemporaneamente e capire che certe cose che funzionano in un caso non funzionano nell'altro».

Il film sarà presentato al Festival di Tokyo (17-25 ottobre 2009) e verrà anche proiettato nelle sale cinematografiche in Germania.
 
Davide Lantieri, laureato alla facoltà di Lettere e filosofia, all’Università di Trieste con una tesi intitolata «Una memoria condivisa: l'occupazione della Filati Lastex, Bergamo 1974-'75» è anche autore del documentario «Filati Lastex, nel rumore delle ruspe», un video che trent'anni dopo racconta l'epopea della fabbrica bergamasca sull'orlo della chiusura che reagì con l'occupazione a oltranza alla notizia del licenziamento di metà del personale.

LA TRAMA DI «DIECI INVERNI»
È l’inverno del 1999. Un vaporetto attraversa la laguna di Venezia. Camilla, diciottenne schiva, appena arrivata dal paese per studiare letteratura russa, nota tra la folla un ragazzo. Anche lui porta con sé una valigia, anche lui è appena arrivato. I due iniziano a guardarsi: lei è timida, lui più sfacciato. Silvestro ha la stessa età di Camilla, ma diversamente da lei nasconde la sua inesperienza dietro un’ingenua spavalderia. E quando il vaporetto attracca, decide di seguire la ragazza per le calli nebbiose di un’isola della laguna... Così comincia un’avventura lunga dieci anni che porterà i due ragazzi dalla Venezia quotidiana degli studenti fino alla straniante frenesia di Mosca, con i suoi teatri e le enormi strade trafficate. Camilla e Silvestro vivranno altre storie d’amore, si scriveranno, saranno coinquilini nella stessa casetta sulla laguna, ospiti a un matrimonio nella campagna russa e poi ancora passanti distratti nell’affollato mercato di Rialto. Saranno di volta in volta nemici, amici, conoscenti, innamorati, vicini o distanti. «Dieci Inverni» è una storia d’amore, o meglio il prologo di una storia d’amore. Un prologo lungo dieci anni, raccontato per quadri: ogni inverno è una finestra aperta a curiosare nella vita di due persone che non si perdono mai del tutto e intanto crescono, segnate dal difficile e splendido ingresso nell’età adulta.

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