Al Film Meeting un fotoromanzo festeggia i «gialli»

Al Film Meeting un fotoromanzo festeggia i «gialli»Il Bergamo Film Meeting non finisce di stupire. In questa settimana di proiezioni a spron battuto ha posto in essere, oltre ai tradizionali tre volumi – quest’anno, oltre che sulla mostra-concorso, sull’inedito svedese Roy Andersson e su Georges Simenon (…mon petit cinéma…) -, una imperdibile chicca editoriale realizzata con la collaborazione di Adelphi.

Si tratta della pubblicazione in grande formato (30x23) di Maigret e il cane giallo, fotoromanzo in 12 puntate sceneggiato da Elsa Platania, regìa di Sirio Magni, sulla base dell’omonimo romanzo pubblicato nel 1931, interpretato da Gino Cervi, Laila Regazzi, Alberto Anelli.

La pubblicazione è stata resa possibile, al Meeting e all’Associazione Alasca, dalla donazione di Gianni De Campo per un «Fondo» dedicato a Simenon, comprendente tutto quanto è uscito dagli anni Trenta riguardante lo scrittore belga. Il fotoromanzo incatena con alcuni delitti che atterriscono gli abitanti di Concarneau, una cittadina sulla cosa bretone «dove la vita trascorre sonnacchiosa e tranquilla», sempre preceduti dal passaggio di un cane randagio giallo (complice dell’assassino?), «venuto da chissà dove, che ringhia».

Particolarità importante è la copertina gialla con al centro il cerchio rosso con l’immagine clou della storia (in questo caso il commissario con baffi e pipa, e il volto di Gino Cervi). Fu proprio questo color giallo a dare il nome al genere del mistero poliziesco, il cui primo romanzo, edito da Mondadori – La strana morte del signor Benson di S. S.Van Dine - risale al 1929. Maigret e il cane giallo (Le chien jaune ) è stato, prima che un fotoromanzo, un film, nel 1932, interpretato da Abel Tarride, primo Maigret dello schermo, regìa di Jean Tarride.

F. Col.

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