Camminanti


È una storia che parla di migrazioni, quelle di ieri, di cui eravamo protagonisti noi, e quelle di oggi, senza retorica e senza infingimenti. Il tono è onirico, con escursioni in qualche momento nel fantastico, come in un film di Kusturica. La vicenda di Teresio Manera detto Brus Brius, l’uomo che sapeva raccontare storie, attraverso il Novecento italiano fino ai giorni nostri, e diventa lo specchio di una condizione umana.

La locandina
CAMMINANTI, di Beppe Rosso e Remo Rostagno. Con Beppe Rosso. Consulenza drammaturgica di Gianluca Favetto. Collaborazione alla messa in scena di Gabriele Vacis. Musiche di Leonardo Brizzi, eseguite da Leonardo Brizzi, Kal Dos Santos, Nino Pellegrini. Movimenti scenici di Maria Consagra. Costumi di Maki Hanykovà. Collaborazione di Marco Alotto e Gianni Bissaca. Luci e tecnica di Armando Boano. Produzione ACTI Teatri Indipendenti - Laboratorio Teatro Settimo.

Gli autori
Beppe Rosso ha lavorato a lungo nel teatro-ragazzi, fondando negli anni 80 a Torino la compagnia Granbadò, a cui si devono alcuni dei migliori spettacoli di quel decennio, come Esigenze tecniche (1983, Premio Stregagatto). Nei primi anni 90 Rosso approda a Teatro Settimo per il premiatissimo Villeggiatura. Smanie, avventure e ritorno da Carlo Goldoni, regia di Gabriele Vacis. In seguito, mette a frutto l’esperienza acquisita negli anni precedenti in una serie di narrazioni come Dei liquori fatti in casa, Magica Medicina, Razza bastarda e Un giorno di fuoco. Quanto a Remo Rostagno, è da più di trent’anni uno dei grandi ispiratori del teatro-ragazzi e del cosiddetto teatro sociale. La sua ricerca si esprime nel tentativo di individuare occasioni per una nuova socialità, rintracciata attraverso l’espressione dei vissuti individuali e l’affiorare delle memorie collettive. È un aspetto che avvicina Rostagno alla narrazione: si ricordino il suo Un paese… fotospettacolo a staffetta, presentato nel 1968 alla Biennale di Venezia, e, soprattutto, il lavoro svolto con Marco Baliani per Kohlhaas.

(19/01/2003)

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