Crucifixus riparte con Ugo Pagliai

Centosessantacinque tra autori, attori, nomi noti e meno noti: sono i protagonisti di «Crucifixus Festival di Primavera», la manifestazione di teatro sacro promossa dall’Associazione Festival di Primavera con Provincia di Brescia, Regione, Idc Impresa della Cultura. L’iniziativa inizia domenica 21 marzo nel pomeriggio ad Iseo con «Santo chi legge» del Teatro Magro (ore 16) e l’apertura ufficiale (18.30), la sera (21) all’Auditorium parrocchiale di Clusane con Ugo Pagliai in Quatuor pour la fin du temps, partitura per musica e voce di Olivier Messiaen.

Il festival è però molto di più di una sfilata di attori e spettacoli. In 23 giorni, fino al 12 aprile, Crucifixus ingaggia un serrato confronto sui temi del teatro sacro e della comunità, in un ampio raggio territoriale (17 località tra Bergamo e Brescia) e con un raro sforzo produttivo. Dei 19 spettacoli in cartellone, distribuiti in 45 repliche, ben 11 sono stati infatti pensati appositamente per il festival. Non solo: l’intento dei direttori artistici, gli studiosi Claudio Bernardi e Carla Bino, è di innestare i diversi eventi sul sostrato delle tradizioni dei luoghi prescelti.

Il cartellone è stato così impostato in tre sezioni. La prima si intitola «Passione di Dio» e comprende spettacoli a soggetto sacro, legati alla Pasqua. È il caso, per esempio, di Quatuor pour la fin du temps, che Messiaen scrisse nel 1941 in campo di concentramento, e La Passione secondo San Giovanni, evento speciale di questa edizione 2004, interpretata da Giorgio Albertazzi e due jazzisti del calibro di Paolo Fresu e Uri Caine (29 marzo a Pisogne). Da citare anche Officium, con il regista Gabriele Vacis che legge l’Officio della Quaresima dei Disciplini di Breno, del XV secolo.

In parallelo corrono gli spettacoli di «Passione dell’uomo», dedicati all’esperienza umana, all’espressione laica del dolore e del riscatto. Si segnalano Così attende sereno la notte, in cui Antonio Zanoletti affronta i versi di David Maria Turoldo, Iaia Forte che recita brani di Giovanni Testori nelle Chiese affrescate dal Romanino in Val Camonica (28 marzo a Pisogne), Il tempo del lavoro di Ascanio Celestini. Infine, la novità di quest’anno: la sezione «Tradizioni del sacro», che esplora le manifestazioni di pietà popolare sedimentate nel tempo e nella memoria delle comunità. Ne fa parte, ad esempio, La fretada dei Apostoi di e con Bano Ferrari. Questa sezione esprime uno degli obbiettivi più tenacemente perseguiti da Crucifixus: trasformare lo studio delle tradizioni in fattori di nuova socialità. Un compito militante, che identifica nella tematica sacra uno dei principali elementi di identità della nostra terra e vi coinvolge attori, oltre a quelli citati, come Franco Graziosi, Franca Nuti e Pia Lanciotti, o poeti come Patrizia Valduga. Info: www.crucifixus.com, tel. 0364-530588.

(19/03/2004)

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