«Stanze»

Martedì 15 luglioCompagnia: NARI-FABBRI GENTILUOMO Spettacolo: «Stanze»Coreografia e regia: Aline Nari, Cristiano FabbriGuardialinee: Paolo GentiluomoMusiche: Astaire, Bach, Bowie, Chemical Brothers, Hussler, Langford, Mozart, Propellerheads, Sepe, Sex Pistols, Velvet Underground.Costumi e scenografie: Aline Nari, Erminia Mannucci, Livia Zanetti

L’idea del gioco, di una strampalata lotteria, costituisce il meccanismo di Stanze, che si è sviluppata a partire dal desiderio di creare delle condizioni che mettessero lo spettatore in una situazione anomala rispetto alla sua posizione convenzionale, in modo da stimolare un’attenzione in bilico tra distanza critica e partecipazione empatica all’azione scenica. A fissare le norme (solo per poi trasgredirle ed affermare il proprio arbitrio) e a condurre il gioco sarà un «meneur du ieu», il direttore delle danze, colui che, indifferente, gestisce il limite pericoloso tra desiderio e destino intorno al quale si costruisce la relazione tra i suoi due ballerini. La donna e l’uomo e i giocatori, nel loro complesso e come singoli, sono in sua balia, ma accade che la danza, chiamata a rallegrare la lotteria, sfugga al suo controllo e finisca per raccontare una vicenda privata. Gli spettatori, pur partecipando, possono alla fine dei conti solo spiare una storia che si sviluppa per quadri (per stanze, appunto) come uno strampalato fotoromanzo .

Al momento dell’ingresso ogni spettatore viene etichettato e riceve un nome in codice che rimanda a grandi incontri della letteratura, del cinema, dei cartoni animati. Una volta che tutto il pubblico si è accomodato, il "guardialinee" inizia ad estrarre i bigliettini con i nomi dei giocatori cui sono abbinati, come in ogni lotteria che si rispetti, premi diversi. In realtà, le estrazioni sono un pretesto per segnare degli snodi particolari dello spettacolo durante i quali lo spettatore verrà invitato ad entrare nelle stanze e a vivere un momento esclusivo. La collaborazione dei singoli spettatori è dunque fondamentale ai fini dello svolgimento dello spettacolo. Essi vengono infatti chiamati a svolgere compiti molto semplici, ma senza l’adempimento dei quali l’azione danzata non può procedere. Per tutta la durata dello spettacolo si cerca in realtà di disturbare la visione tradizionale facendo mutare continuamente la prospettiva di ricezione sensoriale, sia attraverso i movimenti della scenografia (costituita da cinque pannelli mobili), sia giocando sui rapporto distanza/vicinanza tra danzatori e spettatori, sia indirizzando alcune azioni verso i singoli spettatori/giocatori.

Nari-Fabbri Gentiluomo, composta dai danzatori/coreografi Aline Nari e Cristiano Fabbri e dallo scrittore - performer Paolo Gentiluomo, nasce nel gennaio 2001 per la realizzazione dello spettacolo Stanze. A promuovere la costituzione del gruppo è Aline Nari, la quale incontra Cristiano Fabbri già nel 1995 e nel 2000 realizza con Paolo Gentiluomo «Danze minute». Quella che era iniziata come una ricerca solitaria si è trasformata quindi in un percorso comune (i cui contenuti sono inscindibili dai vissuti personali), che si articola sia sul fronte del linguaggio specifico del movimento, sia su quello drammaturgico. Una delle direttrici fondamentali del percorso di ricerca del gruppo è rivolta ad indagare il rapporto comunicativo con lo spettatore. Attualmente il gruppo è impegnato in una nuova creazione, «Sirene», incentrata su una visione mitica dell’industrializzazione.

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