Estro jazz di Bearzatti

Dopo la brillante prestazione di febbraio al Festival Bergamo Jazz nella veste di miglior nuovo talento del jazz nazionale secondo il giudizio espresso per l’annuale referendum della rivista Musica jazz, torna in provincia il sassofonista Francesco Bearzatti. Ottimo strumentista, che ha dato prova di una felice intuizione inventiva proponendosi nella scorsa occasione in trio con batteria e tastiere, domani sera, martedì 13 aprile, a Mariano di Dalmine, suonerà alla guida di un quartetto.

Ancora una volta è il jazz club Paprika ad animare la settimana concertistica. La formazione con la quale si proporrà il clarinettista e sassofonista è il quartetto Licaones, già protagonista di una prova discografica, «Lounge Party», coronata da un ottimo riscontro di vendite. D’altra parte, come già dimostrato nel precedente concerto bergamasco, Bearzatti ama mischiare le carte senza falsi pudori, giocando tra asimmetrie shorteriane e groove accattivanti.

Una miscela rafforzata dal combo dei Licaones, che schiera il trombonista Mauro Ottolini, l’hammondista Oscar Marchioni e il batterista Paolo Mappa. Nuovamente rinunciando ai rassicuranti appoggi armonici del contrabbasso Bearzatti mette in scena le sonorità dell’organo Hammond, tingendo il suo sound di un sapore retrò che però agguanta ben più recenti contaminazioni, quali appunto quel gusto lounge che guarda indietro agli anni Sessanta e Settanta, all’acid jazz, all’incalzare di funkeggianti ritmiche sulle quali riaprire la partita dell’improvvisazione postboppisitica.

Bearzatti, diplomato in clarinetto, vanta un rigoroso apprendistato con George Coleman, la prestigiosa collaborazione con Billy Cobham, l’avventura avanguardistica con l’Orchestra nazionale di jazz francese, il sodalizio con un battitore libero qual è Aldo Romano e le frequentazioni etno jazz con Simone Guiducci. A garanzia di uno sguardo estroso ma non superficiale sul jazz contemporaneo. Inizio del concerto alle 22.

(12/04/2004)

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