Gennaio, le mostre in programma

«Le donne fanno qualche volta maggiori prodezze coi ventagli, che gli uomini con la spada" (Albrizzi, 1789). Si, perché quel prezioso manufatto che oggi è ormai desueto e relegato nell’ambito di un collezionismo raffinato, nei secoli passati fu indispensabile complemento d’eleganza dell’abbigliamento femminile, segno di distinzione sociale e persino, frusciando e vibrando, strumento di un sofisticato linguaggio amoroso in codice.
Sono gli ultimi giorni, fino al 12 gennaio, per visitare la singolare esposizione che l’Accademia Carrara dedica nella Sala dell’Alcova alla collezione di ventagli donata di recente alla Pinacoteca dal conte Muzio Albertoni Sottocasa, 60 esemplari di notevole qualità (oltre ad un gruppo di astucci laccati di fattura cinese), alcuni dei quali sottoposti a restauro, e realizzati tra il XVIII e il XIX sec. da manifatture francesi, italiane, inglesi e persino cantonesi: dai cosiddetti «ventagli mandarino» affollati dalle figurine di dignitari e cortigiani cinesi ai piccoli ventagli occidentali del periodo Impero che le donne si portavano ovunque in minuscole borsette a rete; dai ventagli «brisè», finemente intagliati, ai soggetti mitologici e pastorali di quelli eseguiti con la tecnica litografica alla fine dell’800.
I pezzi sono accompagnati nell’esposizione da dipinti, disegni e incisioni nei quali il ventaglio è sempre presente, chiuso o aperto, nelle mani di nobildonne e dame di corte, simbolo di un più ampio contesto culturale.

«Treat or Trick» (Dolcetto o scherzetto) è il simpatico titolo della mostra che presenta al pubblico fino al 23 gennaio, nello spazio Eldorado della Gamec, una fotografia e un’installazione di Lara Favaretto, vincitrice dell’edizione 2001 del premio Querini Stampalia-Furla: protagoniste del lavoro 14 grandi sculture indossabili di carta pesta che, animando nelle sale della Gamec l’atmosfera gioiosa e magica dei carri allegorici di carnevale, indagano la dimensione della festa, nei suoi accenti più sereni o nei momenti di malinconia, e soprattutto esaltano il valore dell’arte come «luogo» di incontro e relazione.

Mentre prosegue fino al 10 gennaio alla Galleria Vanna Casati (Borgo Palazzo 42) la mostra di dipinti di Sonia Costantini, arte antica e moderna si raccontano fino a fine mese alla Galleria Michelangelo in un’interessante selezione di dipinti: Palma il Giovane, raffinate composizioni floreali fiamminghe, paesaggi del bergamasco Luigi Deleidi detto il Nebbia e una serie di sculture lignee di soggetto sacro del ’500, da una parte, e dipinti di Bernard, Friesz e del divisionista Colle dall’altra, sono tra i pezzi più rappresentativi della mostra.

Continua anche fino al 12 gennaio alla Chiesa San Carlo al Corso di Milano l’esposizione del «Presepio» realizzato da Cesare Rota Nodari modellando in cinque anni di lavoro 200 statuine in terracotta alte poco meno di una spanna, si ricorda che a Palazzo Veneziano di Malborghetto (Udine) continua fino al 26 gennaio la mostra antologica di Trento Longaretti.

(07/01/2003)

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