La natura stilizzata si fa spazio sulle pareti

La natura stilizzata si fa spazio sulle paretiAlla Gamec la «Saxifraga» di Paul Morrison, artista inglese per la prima volta in Italia

Si intitola Saxifraga ed è la prima personale in uno spazio museale italiano dell’artista inglese Paul Morrison, la mostra con la quale la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea ha inaugurato ieri la nuova ala museale che viene a completare il restauro del quattrocentesco monastero delle Dimesse e Servite.

Tra i nuovi locali a disposizione del museo è infatti una grande, e alta, sala espositiva nella quale si è dato il via, con la mostra del pittore inglese, al progetto Special Guest che prevede l’allestimento di una serie di personali e opere inedite di artisti affermati sulla scena artistica internazionale, invitati a creare un progetto direttamente ispirato allo spazio espositivo.

La scelta della mostra di apertura è caduta su Paul Morrison, nato a Liverpool nel 1966 ma che vive e opera a Londra, non solo perché è uno degli artisti inglesi della sua generazione di maggior successo internazionale ma anche per gli elementi caratteristici della sua ricerca artistica. Morrison infatti – che nonostante le personali già allestite in alcune delle più prestigiose istituzioni museali europee e americane, da Grenoble a Southampton, da Norimberga a Los Angeles, il pubblico italiano finora ha potuto conoscere solo nell’ambito di esposizioni collettive – è noto per i quadri in bianco e nero eseguiti in acrilico, per i recenti lavori video ma soprattutto per i suoi enormi dipinti a parete, i cosiddetti wall painting , che danno vita a veri e propri paesaggi botanici. Due infatti sono le cifre espressive dell’artista: l’utilizzo esclusivo del colore nero sul fondo bianco e la scelta di soggetti vegetali, dalle felci ai tarassaci, dai salici agli abeti, dalle ninfee ai soffioni. I profili di ogni fiore, foglia o pianta, sono stilizzati e replicati e, in dimensioni enormi, vengono accuratamente dipinti dall’artista direttamente sulle pareti.

Così è accaduto per la Saxifraga che giganteggia nerissima lungo le mura candide della nuova sala della Gamec immergendo lo spettatore in una sorta di «foresta di ombre», come l’ha definita Giacinto Di Pietrantonio, che osserva: «Benché si tratti di pittura e, quindi, di qualcosa di primariamente visivo, l’esperienza che si coglie all’interno di una sala dipinta da Morrison va oltre il senso della vista, perché le dimensioni dei suoi interventi attivano nello spettatore quella vertigine del vedere tipica di un’opera d’arte totale». È subito chiaro – aggiunge il direttore della Gamec – quanto il suo lavoro si trovi in relazione tanto con la tradizione della pittura d’affresco quanto con quella della pittura di paesaggio. L’affresco infatti, prima ancora della pittura da cavalletto, ha portato la natura dentro l’architettura, in tempi in cui era addirittura pericoloso avventurarsi fuori dalle mura cittadine. Se nell’opera di Morrison si intrecciano una serie di riferimenti, dalla pittura di paesaggio inglese all’illustrazione scientifica, dalla Pop Art al linguaggio del fumetto, la peculiarità del suo lavoro risiede nel suo immaginario che si propone di raccontare il sentimento contemporaneo verso la natura con immagini che abbiano allo stesso tempo il rigore di un esperimento scientifico e l’incanto di una fiaba, il sapore familiare e riconoscibile del quotidiano e l’effetto spettacolare di un macrocosmo naturale. «Egli può prendere un’illustrazione scientificamente accurata da una figura di un testo di botanica, o asportare un dettaglio in secondo piano da un quadro del Rinascimento – scrive in catalogo Michael Archer – ma è sempre come se avesse adattato un’illustrazione ad una storia per bambini, ad un articolo di una rivista, o avesse rubato una porzione di qualche altro oggetto o articolo dipinto come la copertina di un cd o di un lp. I dettagli su dove Morrison trova il suo immaginario non sono, di per se stessi, rilevanti. Ciò che è chiaro, ad ogni modo, è che egli li scopre in un ambiente familiare a tutti noi».

La mostra di Paul Morrison sarà visitabile nella nuova ala della Gamec fino al 30 novembre, tutti i giorni, eccetto il lunedì, nei seguenti orari: martedì-domenica 10-21; giovedì 10-22 (ingresso gratuito). Nell’ambito della mostra sarà attivo un laboratorio didattico permanente gratuito a disposizione di tutte le scuole.

(25/09/2003)

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