«La pulce» sul palco del Donizetti

Penultimo appuntamento con la stagione di prosa al teatro Donizetti. Da venerdì 26 marzo a domenica 4 aprile andrà in scena «La Pulce nell’orecchio» di Georges Feydeau del teatro Stabile di Bolzano-teatro di Sardegna (traduzione di Angelo Dallagiacoma). Sul palcoscenico Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoni. La regia è firmata da Marco Bernardi. Le scene sono di Gisbert Jaekel, i costumi di Roberto Banci, le luci di Andrea Travaglia.

LA TRAMA

La pulce nell’orecchio è un classico del teatro comico di tutti i tempi, con la sua trama di sospetti e gelosie coniugali. In mezzo ci sono i protagonisti che si muovono con ritmi forsennati tra equivoci e sensi di colpa. In questa commedia, come fa notare il regista Marco Bernardi, si trovano concentrati tutti gli elementi fondamentali del teatro di Feydeau: ci sono la solidità ed il rigore dell’intreccio necessari alla struttura del vaudeville, la logica demenziale che costringe i personaggi come marionette impazzite in situazioni sempre più complicate dagli esiti esilaranti e poi ancora i dialoghi con battute da antologia e continui giochi di parole.

Ma c’è anche, per la prima e unica volta nel suo repertorio, l’uso e la rielaborazione di uno dei più efficaci archetipi del teatro comico: il tema del doppio o, se si vuole del sosia. L’idea era venuta a Feydeau dopo aver visto e ammirato nel 1905, in un teatro parigino, uno spettacolo di Fregoli: la pulce nell’orecchio combina infatti le prefette ed inesorabili strutture del vaudeville, che l’autore francese contribuì ad elevare a genere nobile affrancandolo dall’ipoteca della volgarità con la possibilità di raddoppiare le occasioni degli equivoci attraverso l’utilizzazione dell’espediente dei due perosnaggi interpretati dallo stesso attore con rocamboleschi cambi di costume (come, appunto, il borghese Chandebise che mette anche le vesti del proletario Poche). Ma dietro al divertimento si nasconde in agguato lo sguardo feroce su una borghesia vuota, ottusa e vanitosa, priva d’ideali, che corre sfrenata di qua e di là senza sapere il perché. Sembra quasi che l’autore voglia mettere in scena uno specchio capace di rinfrangere gli spettatori ai quali sono destinate le sue commedie, come per smascherare l’insensatezza della loro vita di formiche impazzite.

Biglietti in vendita da venerdì 26 marzo. Il primo giorno di vendita la biglietteria sarà aperta dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 20.30. I giorni successivi dalle 13 alle 20.30; la domenica dalle 14 alle 15.30. Costo del biglietto: da 10 euro (gallerie) a 26 euro (platea e palchi).

(25/03/2004)

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