«Lettere dal Lacor Hospital»
Massimo Ghini alla presentazione

“Dal sogno alla realtà – Lettere dal Lacor Hospital, Uganda”, è il libro epistolare edito da Corponove e voluto dalla Fondazione Corti nel 50° anniversario del Lacor Hospital per rivivere, attraverso le lettere scritte negli anni dai suoi stessi artefici, la straordinaria storia di questo ospedale, fondato mezzo secolo fa a Gulu (Uganda) e sviluppato nell'arco di un difficile e sanguinoso quarantennio dai coniugi Piero e Lucille Corti.

La presentazione è in programma sabato 29 maggio, alle 18, nell'Auditorium della Provincia (Liceo Mascheroni), in Borgo Santa Caterina 13, a Bergamo.

Alla presentazione, al fianco di Dominique Corti, figlia di Piero e Lucille e presidente della Fondazione che dall'Italia sostiene l'ospedale, sarà Massimo Ghini, che generosamente regala la sua partecipazione.

Dopo essere stato il volto del dott. Corti nel film “Un sogno per la vita” (di George Mihalka, 2001), l'attore italiano sarà ancora una volta interprete di Piero nel dare voce ai suoi scritti più significativi. Nei documenti raccolti in questo libro c'è una passione profonda per la professione medica, concepita come aiuto senza compromessi, anche a discapito della salvaguardia di se stessi. C'è un chirurgo, Lucille, che si ammala di AIDS e che convive per anni con la malattia, ‘rischio del mestiere', continuando a lavorare strenuamente fino alla fine. C'è un medico ugandese, Matthew Lukwiya, e altri 12 membri del personale dell'ospedale, che affrontano un'epidemia di ebola come volontari e che di ebola muoiono, un sacrificio per un bene comune.

C'è la lotta quotidiana sostenuta da Piero per raccogliere fondi e per costruire un ospedale che, oggi, ha 548 letti e tre centri periferici, e che ha dovuto dotarsi al proprio interno di tutto, come una piccola città, perché fuori per anni ha imperversato una guerra che ha privato la popolazione di ogni cosa, costringendo il 90% della popolazione in campi per sfollati, uccidendone i figli o facendone schiavi e bambini-soldato.

All'origine di questa grande avventura c'è la straordinaria unione di Lucille e Piero, nata da un sogno condiviso: offrire, anche in un paese del Terzo Mondo, cure di qualità accessibili a tutti e creare allo stesso tempo le competenze necessarie a radicare l'ospedale nel suo territorio, garantendone il futuro. A distanza di 50 anni, e tempo dopo la loro morte, il Lacor Hospital ha 600 dipendenti, tutti locali, e cura 300.000 persone all'anno in una delle zone più povere dell'Africa equatoriale. L'ospedale continua a operare e a produrre sviluppo sociale ed economico. Il sogno dei Corti è realtà e prosegue da sé, con l'aiuto di tanti benefattori.

L'evento, organizzato dalla libreria Buona Stampa di Bergamo e dalla Fondazione Corti, è patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo e Camera di Commercio di Bergamo. Introdurrà il Mons. Maurizio Gervasoni, Delegato Vescovile. "Sono rimasto veramente colpito dalla figura di questo medico, mi sono sentito molto coinvolto perché spero che anche la mia vita continui ad essere trascinata dal sentimento, dalle viscere. (…) Per me Corti è un eroe. Io non amo santificare le persone, non appartiene al mio carattere, ma appena l'ho visto, l'ho amato." Massimo Ghini, Film.it, 14/03/2003 “La storia dei due coniugi, segnata da eventi tragici, è un fulgido esempio di dedizione all'attività medica.” Rita Levi Montalcini

La Fondazione Corti è un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale creata nel 1995 dai coniugi Piero Corti, pediatra italiano, e Lucille Teasdale, una delle prime donne chirurgo canadesi, per sostenere con l'invio di fondi il Lacor Hospital. Fondato nel 1959 dai missionari comboniani, l'ospedale è stato sviluppato a partire dal 1961 dai dottori Corti con l'obiettivo di offrire il miglior servizio sanitario, al minor costo e per il maggior numero di persone possibile. Il Lacor, noto per aver affrontato in modo esemplare la terribile epidemia di ebola del 2000 (costata la vita a 13 membri del personale), con 300mila pazienti curati all'anno è il primo ospedale privato non-profit dell'Uganda, modello non solo di una sanità accessibile ma anche di africanizzazione e sviluppo, un punto di riferimento per tutta l'Africa subequatoriale. Per saperne di più: www.fondazionecorti.it

Il St. Mary's Hospital Lacor, più conosciuto come Lacor Hospital, fu fondato nel 1959 dai missionari comboniani a Gulu, nel nord Uganda, ed è oggi un centro sanitario totalmente africanizzato. Il processo di africanizzazione è da sempre nel dna dell'ospedale che, nato come ospedale missionario, è diventato oggi una ONG di diritto ugandese nonché centro sanitario privato non-profit inserito nel sistema sanitario nazionale ugandese. Fa parte di questo dna essere anche un grande polo di formazione che comprende scuole e corsi universitari per professionisti della sanità: infermieri, tecnici di laboratorio, medici. In un territorio grande come la Lombardia e con un bacino d'utenza di 3 milioni di abitanti, il Lacor conta 548 posti letto, 600 dipendenti (tutti ugandesi) e oltre 300.000 persone curate all'anno, oltre la metà delle quali sono bambini sotto i 6 anni. È, inoltre, il primo datore di lavoro non governativo del distretto di Gulu. www.lhospital.org.

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