Le isole di Samoa nei colori di Coter

«Vidi quell’isola la prima volta quando non era né notte né mattina. La luna era a occidente, tramontava, ma ancora grande e luminosa. A oriente e proprio a mezza nave dell’alba, la stella del mattino scintillava come un diamante. La brezza di terra ci soffiava in viso e odorava forte di limone selvatico e di vaniglia, e di tante altre cose…» («La spiaggia di Falesà», di R.L. Stevenson, Samoa, 1893).

Ed è «Landfall», l’approdo, «Dipinti e disegni. Samoa 1978 - 2004», il titolo della doppia mostra antologica del pittore Ernesto Coter, mostra che verrà inaugurata il prossimo 5 ottobre (i dipinti) nella sala di Porta Sant’Agostino in Città Alta, e il 7 ottobre nella Sala Camozzi della Provincia (i disegni), fino al 1° novembre.

Landfall è forse il punto di arrivo di questo interessante artista bergamasco, rientrato nella sua Bergamo 32 anni dopo averla lasciata: 32 anni trascorsi nella isole Samoa occidentali. E tutto nella mostra parla di questa splendida isola.

«Amo la natura profondamente – ci aveva detto una volta – ed ero andato a cercarla là, dove ancora si esprime nella maniera più libera e incontaminata possibile». Ma l’artista bergamasco era alla ricerca anche di nuovi stimoli artistici. A portarlo a Samoa erano sì state ragioni di ordine pittorico, ma soprattutto esistenziali, dovute – a suo dire – all’avanzata inarrestabile di una società imbevuta di consumismo e che rischiava di soffocare la sua libertà espressiva.

La mostra che si aprirà martedì, rivela una produzione che si raccomanda per elementi narrativi e stilistici di immediata ed evidente novità. «Sinteticamente – è il commento del critico Fernando Noris – si potrebbe scrivere oggi di una spazialità che da geometrica, come era nata, si è come liquefatta nella luce, spalmandosi progressivamente su se stessa in stratificazioni larghe e fluenti. E se il cammino precedente ce lo faceva sentire contemporaneo delle squillanti sonorità di Hans Hartung o di Willem De Kooning e delle liricità di Lucio Fontana, gli ultimi racconti ci riconducono alla sorprendente categoria di un metastorico romanticismo intriso di una sensitività conoscitiva, rarefatta e abbacinante, che non può non farci ricordare gli assoluti luministici della stagione pittorica che ha avuto in Turner il suo genio innovativo…».

Informazioni utili

Orari della mostra: lunedì/venerdì 15/20; sab/dom 11/20

(30/09/2004)

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