Massimo Dapporto a Bergamo
In scena al Donizetti è Otello

Un grande classico arriva al teatro Donizetti. Per la stagione di prosa è in programma Otello di William Shakespeare, dal 21 al 26 gennaio con Massimo Dapporto e uno Iago bergamasco, Maurizio Donadoni, per la regia di Nanni Garella.

Un grande classico arriva al teatro Donizetti. Per la stagione di prosa è in programma Otello di William Shakespeare, dal 21 al 26 gennaio con Massimo Dapporto e uno Iago bergamasco, Maurizio Donadoni, per la regia di Nanni Garella.

«Nell’Otello di Shakespeare, alla fine, perdono tutti, i nobili e i malvagi: Desdemona, Emilia, Roderigo assassinati, Otello suicida, Iago travolto dai suoi stessi inganni e dalle sue trame scellerate. Tutti fanno scelte sbagliate. Il mondo non ritrova il suo equilibrio, dopo l’atto estremo di Otello e il sacrificio di sua moglie: come dopo un’eclissi di sole e di luna - stralcio simbolico di una immagine barocca - l’uomo resta sotto un cielo vuoto - spiega Garella -.Otello, come Lear e Macbeth, è sceso nell’abisso, è giunto sino in fondo, ha vissuto l’esperienza umana della gelosia fino all’estremo. Shakespeare è l’unico autore, dopo i greci, che riesce a darci tragedie vere; e Otello, nella storia teatrale, è una delle poche vicende pienamente conosciute dal pubblico, soprattutto dall’epoca romantica in poi. Il pubblico del nostro tempo è abituato a sentire i nomi, così stravaganti e improbabili, di Iago, Desdemona, Otello, a legare ad essi un racconto di gelosia e di sangue e a restare avvinto dalle passioni che muovono i destini di quei personaggi. Ma, conoscendo l’esito tragico della storia, lo spettatore contemporaneo continua a interrogarsi sulla fragilità della natura umana.

Otello, una volta scrostato dai depositi romantici e naturalistici, è un grande dibattito, profondo e appassionante, sulla natura umana: per Otello il mondo è bello, gli uomini sono nobili, e giustificano la loro esistenza nella lealtà e nell’amore; per Iago il mondo è abietto e volgare e gli uomini sono come animali, carogne che si divorano l’un l’altro; da un lato un’idea del mondo e della natura umana che volge lo sguardo alla convivenza, alla bellezza e all’armonia; dall’altro la totale assenza, machiavellica, di ideologia, il pragmatismo empirico più spregiudicato».

Nessuno ha la meglio, alla fine. In realtà, il mondo somiglia molto di più a come lo immagina Iago, ma anch’egli ne è travolto, come Riccardo III. Cosa resta, dopo gli assassini, i suicidi, il crollo della fiducia, della fedeltà e dell’amore? «Probabilmente solo la notte buia, il cupo abisso in cui precipita a volte la mente umana. L’accesso di follia distruttiva e autodistruttiva, omicida e suicida, di Otello, nutrita dalla menzogna e dall’infamia di Iago; e la dissoluzione di un mondo di valori, come famiglia, patria, amore, lealtà, coerenza morale» conclude il regista.

Per info

Biglietti, da euro 11 a euro 30.80, in vendita presso la Biglietteria del Teatro Donizetti, aperta da lunedì a sabato dalle 13 alle 20.
www.teatrodonizetti.it

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