Mostra antologica nell’ex Ateneo per ricordare Michele Agnoletto

A poco più di un anno dalla ricorrenza del 20° anniversario della sua morte, avvenuta a Bergamo il 16 giugno 1984, il pittore concittadino Michele Agnoletto viene ricordato con una mostra antologica presso l’ex Ateneo di Città alta. Il suo ricordo, ma ciò che particolarmente interessa gli appassionati d’arte, le opere che egli ha lasciato rimangono ancora fra noi come testimonianza di un artista oltremodo convinto della sua «missione» di pittore, quella cioè di offrire ai fruitori autentici messaggi di serenità, di gioia interiore, di estasi, nella contemplazione della natura e del creato.Michele Agnoletto è stato per davvero un pittore e uno scultore che ha voluto unicamente ispirarsi alla natura per trarre da questa immagini sublimate da accenti di sincera e schietta poesia. Ha dipinto ed ha scolpito per l’arte, cioè per evidenziare il fascino di una bellezza che si riproponeva e si ricreava poi sulla tela con i colori dell’arcobaleno, e che nella scultura si rendevano plastiche nelle forme e nei movimenti solenni e maestosi, passando quindi dalla realtà materiale dei soggetti profani alla realtà spirituale delle tematiche sacre. E se nei primi possiamo constatare, attraverso i ritratti e gli autoritratti, i paesaggi e le nature morte, le scene di genere, il lavoro dei contadini nei campi e così via, il desiderio di trasmettere un canto a quanto di suggestivo gli stava d’attorno, nei secondi, e cioè nei soggetti sacri, Michele Agnoletto dà a vedere di elevarsi alla contemplazione del soprannaturale con quella disposizione d’animo che rendeva vivo e convinto il suo «credo» religioso.

In tutto ciò noi riusciamo a scoprire il vero animo dell’artista, di colui che sa interpretare la vita dell’uomo nella sua interezza, sia quando l’attività umana è impegnata nel «manuale» come quando si immerge nel mistero divino. Ed ecco, allora, la preziosità stilistica delle opere di Michele Agnoletto il quale nel disegno, nella struttura compositiva, nel colore e nei rapporti formali per quanto riguarda la scultura, si è intensamente dedicato al servizio dell’arte come umile «servitore» ma, nello stesso tempo, artefice di un patrimonio che rende prezioso omaggio all’arte e che, sul libro della storia dell’arte, è stato capace di «scrivere» una pagina indelebile.

Durata della mostra

fino al 15 maggio

Orari

da lunedì a venerdì dalle 16,30 alle 19,30, sabato e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 16,30 alle 19,30, venerdì e sabato apertura serale dalle 20,30 alle 22.

Luogo

Ex Ateneo, piazza Duomo - BergamoLino Lazzari

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