Teatro tenda, un concorso per dargli un nome

Al nuovo teatro tenda di via Presolana non manca proprio niente. Dagli effetti curati dalla scuola d’arte dell’Accademia Carrara a un palcoscenico calcato già dai grandi nomi di Roberto Vecchioni e Pino Daniele. A ben guardare, però, qualcosa ancora non c’è. Un particolare che permetta ai bergamaschi di imprimerselo bene nella testa: il nome. Che gli verrà dato con un concorso sul modello della procedura già adottata per il Palavobis (già Palatrussardi) a Milano. Ovvero con un bando indetto dal Comune. Ad annunciarlo sono i vertici della Cobe, la società detenuta al 95 per cento dal Comune e al 5 per cento dalla Provincia per la promozione, organizzazione e gestione di eventi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e turistico di Bergamo.

«Entro settembre – precisano il presidente Mario Caffi e il vicepresidente Maurizio Maggioni – dovrebbe chiudere l’asta pubblica, in modo tale da avere già un nome a partire dalla nuova stagione. La novità è che l’assegnazione del nome sarà triennale. Lo stesso criterio si utilizzerà per la gestione degli spazi pubblicitari interni». Perché le sponsorizzazioni sono davvero la chiave di volta: «In questo modo – spiega Caffi – l’incidenza dei costi sulle amministrazioni pubbliche per le grandi mostre organizzate tra il 1999 e il 2003 è stata solo tra il 15 e il 30 per cento».

(12/05/2004)

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