Vinile, una passione in crescita
In Italia più 74% di vendite

Non è solo un’operazione nostalgia, ma la riscoperta di un oggetto di culto come il tradizionale disco.

A pochi giorni dalla diffusione dei dati Ifpi sul mercato discografico a livello globale, che confermano quanto la musica digitale sia in crescita ovunque determinando prospettive di ulteriore miglioramento, viene confermato anche il trend del vinile che persegue ancora in una direzione positiva in Italia come nel resto del mondo. Il mercato del vinile infatti, corrisponde oggi al 2% dei ricavi globali e ha fatto registrare una crescita del 54,7% nel 2014. L’Italia riflette in pieno tale tendenza, registrando nello stesso anno una crescita del +76,5% del vinile che corrisponde ormai al 3% del mercato fisico. Davanti ci sono solo l’Australia (più 127%) e il Giappone (81,4%). I più conservatori? I canadesi con una crescita solo del 31,6% davanti ai tedeschi con il 33,4.

L’industria musicale è sempre più in grado di fornire un’offerta varia a seconda di quelle che sono le specifiche esigenze o richieste dei consumatori: gli amanti del vinile hanno oggi ancora la possibilità di coltivare la loro passione attingendo a cataloghi musicali sempre più vasti, nei quali è possibile ritrovare le copertine storiche, ma anche e sempre più alcune nuove uscite di artisti locali ed internazionali. Proprio per festeggiare la passione dei fan di questo formato e la cultura dei negozi indipendenti di dischi, sabato torna il Record Store Day : giornata per la quale saranno disponibili pubblicazioni discografiche esclusive (quasi 300 solo in Italia) e tantissimi eventi di natura culturale nei negozi di dischi in tutta Italia. Ecco la lista dei dischi disponibili e quella degli eventi inerenti.

Ma quali sono stati gli album in vinile più venduti in Italia nel 2014? Al primo posto «The endless river» degli immortali Pink Floyd.

Piazza d’onore per il Vasco nazionale con «Sono innocente».

Al terzo posto il classico dei classici «The dark side of the moon» dei Pink Floyd.

Poi un monumento del rock, gli australiani Ac/Dc con l’ultimissimo «Rock or bust».

Quinto posto per gli U2 e la loro ultima fatica «Songs of innocence».

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