Enac in allerta per Ryanair
Azioni da Codacons e Unicons

Settecentodue voli sono stati cancellati solo in Italia. In tutta Europa più di 400.000 viaggiatori sono alla disperata ricerca di un nuovo volo dopo che un’ineffabile e-mail gli ha annunciato la cancellazione del viaggio appena il giorno prima.

Settecento piloti in fuga da una compagnia aerea, senza rappresentanze sindacali, senza contratto collettivo e che chiede al personale di bordo di fare pure il piazzista. Questa la scena del disastro Ryanair. Che in Italia viene convocata urgentemente dall’Enac, l’ente che vigila sulla corretta applicazione delle norme sui diritti dei passeggeri, per spiegare le criticità che si sono create e per definire misure che consentano di ridurre al massimo i disagi: l’incontro si terrà giovedì ma già è iniziato uno stretto monitoraggio delle attività della compagnia irlandese.

In borsa il titolo tiene. Sulla piazza d’affari di Dublino il titolo della compagnia aerea low cost ha ripreso le perdite di martedì e ha chiuso persino in rialzo, sfiorando i 20 euro. Ci riuscirà anche mercoledì? Ryanair ha fatto sapere che le cancellazioni sono state necessarie per un problema di ferie mal organizzate e che tutto si aggiusterà a novembre. Ma la voce sempre più insistente è che il vero problema sia la fuga continua di piloti e assistenti di volo verso compagnie, anche low cost, che offrono contratti e condizioni di lavoro meno massacranti.

La Filt Cgil chiede al Ministero dei Trasporti e all’Enac in una lettera una «efficace ed immediata verifica” delle «reali cause che stanno portando alla cancellazione» dei voli. «Risulta poco credibile che Ryanair si accorga d’improvviso che debba porre, senza alcun ritardo, in ferie parte del proprio personale. La stessa dizione di ferie ci appare surreale» afferma il sindacato. Dura la presa di posizione del ministro dei trasporti Graziano Delrio: «Non si fanno sconti a nessuno. Il passeggero è un cittadino che ha i suoi diritti, tutelati dalla legge. E quindi se Ryanair li ha violati, ne pagherà le conseguenze» ha detto. Per arginare un disastro che potrebbe pesare sui conti fino a 35 milioni in rimborsi, Ryanair - secondo la stampa irlandese - avrebbe appena offerto un bonus da 12.000 euro ai piloti e un bonus da 6.000 euro al personale navigante se rinunciano a parte delle ferie. Per il momento tutto tutti i voli cancellati pubblicati sul sito Ryanair restano confermati. Scorrendo la lista si scopre che l’Italia è in testa (702 voli su un totale di 2.100), oggi la situazione è relativamente calma ma il grosso delle cancellazioni saranno dal 25 settembre, quando saranno soppressi dai 14 al 20 voli al giorno concentrati soprattutto sugli scali di Roma e Orio al Serio, gli scali nevralgici del paese.

Dei 702 voli ben 279 riguarderanno l’aeroporto di Orio al Serio, 246 Roma-Fiumicino e 91 Roma-Ciampino. Mentre le organizzazioni dei consumatori scaldano i motori per eventuali class action i sindacati avvertono: attenzione ad Alitalia. Ryanair è infatti uno dei più agguerriti competitor nella corsa per l’acquisizione dell’ex compagnia di bandiera andata in fallimento. «Quel che sta causando Ryanair deve essere un monito anche per i Commissari Straordinari di Alitalia e per il Governo, quando dovranno essere valutate le offerte di acquisto» dice il Segretario generale di Uiltrasporti Claudio Tarlazzi. «Alitalia - dice - ha bisogno di investitori seri che sviluppino l’azienda nel rispetto del lavoro e dei passeggeri che servono».

Tra le associazioni che avviano azioni per tutelare i passeggeri anche Unicons. «Centinaia di passeggeri che avevano acquistato i biglietti della compagnia aerea irlandese sono stati lasciati a terra negli aeroporti italiani, tra cui quello di Orio al Serio, per l’annullamento dei voli, creando gravi disagi a chi aveva prenotato i voli, per lavoro o per turismo - spiega in una nota l’associazione -.Intendiamo fornire tutela agli sfortunati passeggeri, con le opportune azioni di risarcimento, non ritenendo sufficiente il rimborso del costo del biglietto, e si invitano coloro che stanno subendo questa disavventura su Milano e Bergamo a contattarci ai numeri telefonici 348 0107576 – 348 0086073 o scriverci all’indirizzo e-mail [email protected], per procedere con la nostra assistenza nelle richieste di risarcimento, sia in sede stragiudiziale che se necessario in quella giudiziale».

Nel frattempo si fa risentire il Codacons che chiede di accertare «il momento preciso in cui Ryanair ha avuto consapevolezza che non avrebbe potuto garantire i propri voli, e verificare se sia stata data tempestiva comunicazione ai propri clienti e se la compagnia abbia continuato a vendere biglietti pur conoscendo le difficoltà tecniche cui andava incontro». Questa, in sintesi, la richiesta che l’associazione ha presentato con un esposto alla Procura della Repubblica di Bergamo (e a quelle di Roma, Bari e Cagliari), a seguito del caos cancellazioni. «Se la compagnia aerea ha venduto biglietti anche dopo essere venuta a conoscenza del rischio di non poter garantire i voli, e se ha tardato a disporre le cancellazioni e relative comunicazioni ai passeggeri, scatterebbe l’ipotesi di frode in commercio – spiega il presidente Carlo Rienzi – In tal senso abbiamo chiesto alle Procure di svolgere le dovute indagini del caso a tutela di migliaia di viaggiatori coinvolti nel caos Ryanair».

Intanto il Codacons pubblicherà mercoledì pomeriggio sul proprio sito internet il modulo di querela attraverso il quale i passeggeri che hanno subito danni a causa della cancellazione del proprio volo possono chiedere il risarcimento alla compagnia aerea. «Tutti coloro che hanno perso i soldi o sostenuto spese aggiuntive a causa della cancellazione del volo (perdita notti in hotel, perdita giorni lavorativi, spese per trasferimenti alternativi o alloggi, ecc.) troveranno sul sito www.codacons.it , a partire da questo pomeriggio, il modulo attraverso cui chiedere il giusto risarcimento a Ryanair, e se la compagnia rifiuterà gli indennizzi, scatterà una mega-class action promossa dal Codacons per conto dei passeggeri danneggiati».

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