Innamorato del suo lavoro e dell’Atalanta
Scanzorosciate, addio a Luca Acerbis

Luca Acerbis era così innamorato del suo lavoro, che fino a poche settimane fa contava di poter riprendere presto il suo posto di comando alle macchine di stampa, che aveva dovuto lasciare 8 mesi fa, fiaccato dalla malattia.

Il male se l’è portato via venerdì all’Humanitas Gavazzeni, dov’era stato ricoverato poche ore prima, nel giorno del suo 45° compleanno. A piangere la scomparsa di Luca Acerbis, oltre alla mamma Redenta e al fratello Luciano, sono anche i colleghi della Litostampa (gruppo Sesaab) dove Luca aveva iniziato a lavorare nel 1989, quando aveva solo 16 anni e stava terminando gli studi di grafica al Patronato.

«Aveva fatto strada in azienda – ricorda il direttore, Marco Pagnoncelli – fino a diventare il responsabile della stampa». Un posto che Luca è stato costretto ad abbandonare il 1° novembre scorso. «Era un bravo ragazzo, puntuale, preciso, sempre disponibile – dice Pagnoncelli –. Per tutti noi è una perdita enorme, sia dal punto di vista personale sia da quello professionale». Aveva altre due passioni, Luca: l’Atalanta e il suo «ranch», come lo chiamano gli amici. Abitava con la mamma in una cascina a Scanzorosciate e quando non era al lavoro si dedicava all’orto e ai suoi animali.

E poi c’era l’Atalanta: la seguiva spesso dalla Curva Nord e, quando poteva, persino in trasferta. «È andato fino a Palermo – dice ancora Pagnoncelli –. L’ultimo regalo che gli abbiamo fatto, a Natale, è stata una maglia della squadra autografata da tutti i giocatori». I funerali si svolgeranno lunedì 13 agosto alle 15 nella chiesa parrocchiale di Pedrengo.

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