Pedretti su Facebook: addio Lega
Post durissimo contro Maroni

Il bergamasco Roberto Pedretti, già consigliere in Regione e amministratore a Curno, nella serata di martedì 15 dicembre ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un lungo post in cui annuncia di voler lasciare la Lega Nord, movimento a cui era iscritto dal 1987. Duro attacco al presidente della Regione Lombardia: «Gli abbiamo creduto, ma è diventato un servo del potere».

Ecco il testo integrale del post pubblicato su Facebook nella serata del 15 dicembre:

«Ci sono momenti della vita in cui bisogna fermarsi. Riflettere e saper decidere del proprio presente e del futuro. Quando l’ideale svanisce, quando quello in cui hai creduto ti volta le spalle. Quando sei costretto a difenderti per colpa di un sistema, di un movimento in cui hai creduto a cui hai dato 30 anni della tua vita. Quando tutto quello per cui hai lottato senza essere il leccaculo di nessuno, quando capisci che è giunto il momento di mollare, cosciente del fatto che non sei tu ad aver tradito, ma coloro che per arrivare non hanno avuto scrupoli nel demolire gli uomini, non hanno avuto scrupoli nel voler usare chi ha costruito il movimento, chi ha acceso le speranze di un popolo. Allora è arrivato il momento di decidere. Con il cuore e con la ragione».

«Sono due le persone che porterò sempre nel cuore – prosegue –. Mio padre e Umberto Bossi. Due uomini che hanno segnato la mia vita, che mi hanno insegnato la lealtà prima del l’ambizione. Senza mio padre e senza Umberto Bossi non avrei avuto modo di combattere per un ideale. Un leader senza radici è destinato a perdersi. Bossi è stato leader costruendo un movimento, Maroni è solo un traditore che ha usato il movimento per arrivare calpestando tutti, umiliando gli uomini che hanno sempre lavorato per il movimento». «Gli abbiamo creduto, ma è diventato un servo del potere. Da uomo libero, che è cresciuto lavorando, che è cresciuto con la Lega, da uomo libero che ama la politica per quello che può dare e fare per il popolo, per ogni singolo cittadino, non mi sento più militante di questo movimento. Non per questo non continuerò a credere nella libertà. Non sarò più militante di un movimento che ha permesso a certi omuncoli di usare il movimento per le loro ambizioni senza preoccuparsi di non calpestare l’amicizia e la lealtà umana».

«Lascio – conclude Pedretti – cosciente di aver dato quello che ho potuto, spesso sbagliando, ma anche rinunciando. Sono certo che mio padre oggi condividerebbe la mia scelta. Scelta che non è di comodo, scelta che sarà certamente criticata da molti e strumentalizzata da altrettanti. Da uomo libero lascio. Non da perdente, non succube di un sistema che ha fallito. Domani è un altro giorno».

Ci sono momenti della vita in cui bisogna fermarsi. Riflettere e saper decidere del proprio presente e del...

Posted by Roberto Pedretti on Martedì 15 dicembre 2015

© RIPRODUZIONE RISERVATA