La società signorile
di oggi: dati sorprendenti

Un ossimoro: l’ultimo libro di Luca Ricolfi si intitola «La società signorile di massa» (La nave di Teseo, pp. 267, euro 18). Perché «signorile», se i media restituiscono l’immagine di un Paese in condizioni drammatiche?

Ricolfi è sociologo specializzato in «analisi dei dati». E, dal suo screening, esce un’immagine assai più attendibile e meno drammaticamente, politicamente strumentale di quella propalata dai media. La nostra società poggia sull’«enorme ricchezza» accumulata da due generazioni. La «distruzione della scuola» ha consentito di fregiarsi di alti titoli di studio a masse con bassissimi standard di istruzione. La quantità di persone che non lavorano ma partecipano comunque al surplus di beni prodotti, supera il numero dei lavoratori. Il tema è: quanto durerà?

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