Addio alla vecchia fornace
Le ruspe in azione a Cisano - Video

Al via l’abbattimento della vecchia fornace di Cisano: «Troppo vicina al torrente». Se ne va un pezzo di storia industriale del paese.

Cisano dà l’addio all’edificio della vecchia «Fornace Comolli» di via Sonna, a lato della strada provinciale 171, sotto il viadotto ferroviario della Lecco-Bergamo. Nel rispetto di un regio decreto del 1904 che prescrive la demolizione di fabbricati costruiti a meno di 10 metri di distanza dall’alveo dei torrenti, il fabbricato è stato abbattuto nella mattinata di lunedì 15 luglio. La decisione è arrivata dalla Regione, cui spetta la competenza sul reticolo idrico principale.

Con la demolizione della vecchia fornace si chiude un momento importante della storia industriale cisanese. Il fabbricato infatti venne realizzato agli inizi degli Anni ’50. La produzione di mattoni e materiali per il settore dell’edilizia venne avviata nel 1956, per poi proseguire per un decennio, sino al 1966, data della cessazione dell’attività. Nei dieci anni di attività produttiva, in pieno boom economico, la società aveva dato occupazione a una sessantina di lavoratori, inclusi quelli impegnati nella gestione della funivia di Valcava di Torre de’ Busi, che era di proprietà della stessa società. La funivia era stata costruita e poi avviata nel 1928, per poi chiudere nella seconda metà degli Anni ’70. Il fabbricato dell’ex fornace era stato venduto alcuni anni fa alla ditta Benedetti srl di Cisano, con sede in via Dorando Pietri.

Impresa ancora in attività

La famiglia Comolli, ex proprietaria, continua intanto l’attività, a meno di cento metri dal fabbricato demolito, con la società «Comolli Sas» operando nel settore dei legnami da destinare all’edilizia, come tetti, solai e soppalchi. Il titolare è Alessandro Comolli, alla quarta generazione: e in azione c’è già la quinta, con i figli. «L’impresa Comolli – ricorda Alessandro – opera ormai da oltre un secolo. Nel registro delle ditte, quando venne istituito presso la Camera di Commercio, figura tra le prime dieci in attività. Eravamo proprietari anche di una cementeria a Zogno, poi, con la crisi del 1929, venne venduta alla Falck, per superare le difficoltà e poter continuare le attività produttive».

Le ordinanze

Intanto per la demolizione del fabbricato sono già arrivate le ruspe della «Vitali Spa». «Una volta effettuata la demolizione – spiega il sindaco di Cisano Andrea Previtali – nell’area non potranno essere effettuate nuove costruzioni, perché nella zona non sono previste. Tra l’altro proprio lo scorso anno, a poca distanza dal fabbricato da demolire, erano stati abbattuti due capannoni di attività artigianali, sempre per la distanza dall’alveo del torrente».

Per consentire la demolizione del fabbricato, sino a giovedì 18 luglio alle 20 verrà chiuso al traffico il tratto di via Sonna, la strada provinciale 171 che porta verso Odiago, come da ordinanza dell’amministrazione provinciale di Bergamo. Il traffico in entrambe le direzioni verrà deviato verso l’ex statale Briantea e verso la strada provinciale 169 che collega Cisano con Villa d’Adda.

Via Badessa

Contemporaneamente all’ordinanza della Provincia è stato emesso anche un provvedimento da parte del Comune per il divieto di transito sulla strada comunale di via Badessa, una diramazione di via Sonna, dalle 7 del 15 luglio alle 20 di lunedì 22 luglio. I residenti potranno utilizzare in alternativa la strada agro-silvo-pastorale denominata via per Cambiago, per la quale viene disposta la rimozione del divieto di transito sino alla riapertura di via Badessa.

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