Bossetti scrive ai giudici di Cassazione
«Ascoltatemi, sono un uomo ferito»

«Signori giudici, chi vi scrive è Massimo Bossetti». Comincia così la lettera che il muratore di Mapello, in cella con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, ha scritto ai giudici della Corte di Cassazione, che affronteranno il suo caso nell’udienza fissata per il 12 ottobre.

Il contenuto della lettera è stato reso noto dalla trasmissione tv «Iceberg» su Telelombardia. Già condannato all’ergastolo in primo e secondo grado, in attesa del terzo e ultimo grado di giudizio Bossetti si definisce «una persona oggi ferita, umiliata di fronte alla sua famiglia, ai suoi figli, di fronte al mondo intero».

«Quello che a tutti voi chiedo – prosegue nella lettera – è com’è possibile, per un uomo, difendersi se non gli viene mai data la possibilità» tramite una «perizia sul dna più volte da me implorata». Proprio sulla perizia negata – è stata ritenuta inutile sia dai giudici di primo che di secondo grado – verte principalmente il ricorso alla Suprema Corte presentato da Bossetti tramite i suoi legali, Claudio Salvagni e Paolo Camporini.

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