La «scuola del cuore»
torna ai «Riuniti»

L'International Heart School (Ihs) di Bergamo ritorna al fianco degli Ospedali Riuniti, struttura che l'ha vista nascere nel 1989 per volontà dell'allora primario della Divisione di Cardiochirurgia Lucio Parenzan, per portare la cultura medica oltre i confini nazionali a favore di giovani medici provenienti da paesi in via di sviluppo.

La notizia è stata data oggi in apertura del workshop dedicato alla sindrome del cuore sinistro ipoplasico, organizzato dalle due realtà bergamasche con con la Fondazione per la Ricerca Ospedale Maggiore e l'Associazione “L'orizzonte di Lorenzo”.

“E' una gioia e motivo d'orgoglio riavere nel nostro ospedale questa scuola che è espressione dell'eccellenza raggiunta dal nostro Dipartimento Cardiovascolare prima con il professor Parenzan e oggi con Paolo Ferrazzi – commenta il direttore generale dei Riuniti Carlo Bonometti -. La scuola è anche espressione della vocazione di solidarietà tipica dell'Ospedale di Bergamo, che in questi anni ha sviluppato importanti progetti a favore di Paesi meno fortunati del nostro. Inoltre la formazione dei nuovi professionisti sanitari è uno dei valori a cui si ispira il nostro ospedale, che, pur non essendo un ospedale universitario, è sede dei corsi di laurea in fisioterapia, ostetricia, tecniche di radiologia e infermieristica attivi all'interno della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Bicocca di Milano.”

L'alleanza tra Riuniti e Ihs è stato formalizzato nei giorni scorsi grazie a una convenzione tra l'azienda ospedaliera e la Fondazione di Bergamo per la formazione medica continua. L'attività formativa fa capo a un Comitato tecnico-scientifico presieduto da Paolo Ferrazzi nella doppia veste di direttore del Dipartimento Cardiovascolare e co-direttore dell'International Heart School, con Lucio Parenzan. Oltre a loro il board scientifico della scuola è costituito dal Presidente della Fondazione per la formazione medica continua Carlo Vimercati, dal Direttore Scientifico della Fondazione per la Ricerca Ospedale Maggiore, Tiziano Barbui, dai primari dei reparti di Cardiologia e Anestesia e Rianimazione II, Antonello Gavazzi e Luca Lorini, dal consulente scientifico del Dipartimento Eugenio Quaini e da Lorenzo Galletti, responsabile della Cardiochirurgia pediatrica.

“E' una scuola dove giovani medici preparati vengono per superare i limiti che nei Paesi d'origine troverebbero per aggiornarsi – ha commentato Lucio Parenzan –. L'idea nacque nel corso del Primo congresso mondiale di Cardiochirurgia pediatrica che si tenne a Bergamo nel 1988. Per molti anni la Scuola è stata ospitata da Humanitas Gavazzeni, cui tutta la città è grata per questo. Oggi con i "Riuniti" è quindi un ritorno alle origini e vedo un futuro radioso per l'International Heart School ora che può contare sui migliori professionisti del settore”.

“In quasi 20 anni di attività l'International Heart School ha dato la possibilità a più di 300 medici provenienti per la maggior parte da Paesi in via di sciluppo di seguire corsi teorico-pratici nell'ambito della cardiologia, cardiochirurgia e anestesia cardiotoracica, soprattutto in campo pediatrico, settore in cui Bergamo è uno dei centri di riferimento nel mondo – ha spiegato Paolo Ferrazzi -. Ora l'attività della scuola torna agli Ospedali Riuniti, che ogni anno potranno ospitare fino ad un massimo di 15 studenti. I giovani medici potranno seguire gratuitamente le lezioni tenute dagli specialisti dei Riuniti e frequentare le nostre sale operatorie e i nostri laboratori per imparare le nuove tecniche in uso nel nostro centro”.

L'appuntamento di lunedì – che grazie all'impegno di Lorenzo Galletti ha rinnovato la lunga tradizione dei workshop dedicati alla cardiochirurgia pediatrica – era dedicato alla sindrome del cuore sinistro ipoplasico, grave cardiopatia, letale fino a pochi anni fa ed oggi tra le molte patologie cardiache che i Riuniti trattano con successo e studiano dal punto di vista genetico e molecolare, e con risultati paragonabili a quelli dei migliori centri nordamericani. Tra i presenti al workshop anche Pedro Del Nido, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare del Children's Hospital di Boston, che domani, martedì 22 giugno, guiderà l'équipe della Cardiochirurgia pediatrica dei Riuniti in un intervento per via toracoscopica, eseguito cioè praticando solo tre piccole incisioni.

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