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Impianti zigomatici, tornare a sorridere anche con poco osso

Il dott. Luca Grandinetti: «Grazie a questa tecnica non è necessaria alcuna ricostruzione ossea e basta un solo intervento di implantologia»

Per molte persone che hanno perso speranza di poter tornare ad avere denti fissi a causa della mancanza di osso o gravi atrofie, gli impianti zigomatici possono rappresentare la soluzione al problema.
L’atrofia ossea, cioè la perdita o mancanza totale dell’osso mascellare, è infatti una condizione che si può verificare nella vita. Le cause possono essere fisiologiche o patologiche: l’uso prolungato della dentiera comporta il naturale riassorbimento dell’osso e, d’altra parte, la mancanza di osso può essere causata anche da traumi o da malattie parodontali o ancora si può manifestare a seguito di cure oncologiche».
Di fronte a queste situazioni non si deve perdere la speranza. La soluzione di casi complessi è infatti la mission del Centro Odontoiatrico Grandinetti di Albino, guidato dal dott. Luca Grandinetti che conta una formazione specifica in implantologia e rigenerazione ossea, oltre a un master in implantologia zigomatica, e ha al suo attivo migliaia di casi di implantologia e ricostruzioni ossee che gli hanno permesso di far tornare a sorridere molti pazienti.

Cosa fare in caso di atrofia ossea

Due sono le opzioni in caso di atrofia: la rigenerazione ossea con il successivo inserimento di impianti tradizionali oppure il ricorso agli impianti zigomatici. «La rigenerazione ossea – spiega il dott. Grandinetti - prevede l’innesto di osso nelle parti in cui manca l’osso mascellare. Questo tipo di intervento è possibile solo se c’è comunque una base di osso mascellare esistente. Di fatto si procede con un primo intervento chirurgico in sui si innesta l’osso; è poi necessario lasciar passare dai sei ai nove mesi perché l’osso si rigeneri. Una volta rigenerato, si può effettuare il secondo intervento per l’inserimento degli impianti tradizionali nell’osso mascellare rigenerato».
Gli impianti zigomatici, invece, sono impianti più lunghi degli impianti tradizionali e si innestano direttamente nell’osso zigomatico. «In questo caso – prosegue lo specialista - non è necessaria al- cuna ricostruzione ossea e occorre un solo intervento di implantologia per uscire dallo studio con un nuovo sorriso. Hanno un tasso di successo molto elevato e tempi ridotti rispetto alla rigenerazione ossea con successivi impianti tradizionali».
L’implantologia zigomatica è quindi una soluzione implantologica consigliata per le gravi atrofie dell’osso mascellare. «Quando manca completamente o in gran parte l’osso non è possibile ancorare saldamente gli impianti e la ricostruzione ossea rischia di non essere sufficiente a colmare questa mancanza – conclude il dott. Grandinetti -. L’implantologia zigomatica prevede l’ancoraggio degli impianti direttamente nell’osso mascellare e zigomatico e a livello estetico e funzionale per il paziente non c’è alcuna differenza rispetto a un impianto normale».

www.centroodontoiatricograndinetti.it

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