Faida tra trapper, Simba al gip: una assurdità quanto successo

L’interrogatorio Si è chiuso con una sorta di ripensamento l’interrogatorio di garanzia di Simba la Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, rapper di 20 anni con centinaia di migliaia di follower, accoltellato lo scorso 15 giugno a Treviolo, in provincia di Bergamo, e da poco uscito dall’ospedale.

«Mi sono reso conto dell’assurdità di tutto quello che è successo, che non giova a nessuno». Si è chiuso con una sorta di ripensamento l’interrogatorio di garanzia di Simba la Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, rapper di 20 anni con centinaia di migliaia di follower, accoltellato lo scorso 15 giugno a Treviolo e da poco uscito dall’ospedale. Il giovane figura tra le nove persone arrestate venerdì scorso, nell’ambito di una inchiesta coordinata dal pm Francesca Crupi su una «faida» tra due gruppi rivali di trapper.

«Era tutta una cosa mediatica – ha affermato Simba la Rue a proposito della colluttazione con il rapper padovano «rivale» Baby Touchè –. Abbiamo anche programmato di fare uscire una canzone insieme».

L’italo tunisino, in circa un’ora e mezza, ha risposto alle domande del gip Guido Salvini nella giornata di martedì 2 agosto. Ha ammesso di aver partecipato all’aggressione del marzo scorso in porta Venezia a Milano avvenuta come «risposta» a un’altra aggressione violenta subita da un suo amico a Padova due mesi prima, ma ha respinto l’addebito della rapina. Difeso da Chiara Guzzon e Niccolò Vecchioni, il rapper, sulla scia di quanto hanno dichiarato lunedì i suoi amici, ha ammesso la colluttazione con il rapper padovano «rivale» Baby Touchè, lo scorso 9 giugno in via Boifava, ma ha negato di averlo caricato contro la sua volontà in macchina per rapirlo. Anche lui, ha spiegato di aver concordato con Baby Touchè la pubblicazione del video con gli insulti. «Era tutta una cosa mediatica – ha affermato –. Abbiamo anche programmato di fare uscire una canzone insieme».

Il ventenne, che si è presentato dal gip Salvini con le stampelle per via della profonda ferita alla gamba destra vicino all’inguine, ha spiegato che la faida è cominciata lo scorso febbraio, dopo che Baby Touchè ha postato sui social «provocazioni e messaggi offensivi» e un video in cui era stato ripreso in corso Como con la fidanzata nell’istante in cui era stato preso a sassate da alcuni ragazzi. «Da lì è iniziato tutto - ha proseguito Simba La Rue - ci sono stati vari dissidi sui social», e «umiliazioni» che sono sfociati in violente aggressioni, accoltellamenti, come quello a Treviolo su cui indaga la Procura di Bergamo che lo ha fatto finire in ospedale due volte e in sala operatoria per un primo «intervento all’arteria femorale» a cui ne seguirà un altro già stato programmato a Monza. «Rischio di perdere la gamba», ha aggiunto spiegando di avere ancora «diversi dolori in varie parti del corpo». Per accertare le sue condizioni di salute e la compatibilità con il carcere, il giudice d’accordo con la difesa ha chiesto copia integrale delle cartelle cliniche del giovane.

«Rischio di perdere la gamba», ha aggiunto spiegando di avere ancora «diversi dolori in varie parti del corpo». Per accertare le sue condizioni di salute e la compatibilità con il carcere, il giudice d’accordo con la difesa ha chiesto copia integrale delle cartelle cliniche del giovane

Quello che Simba ha descritto nell’interrogatorio è una catena di violenze per cui, quando è uscito dall’ospedale la prima volta, si è procurato una pistola «con qualche proiettile per paura di nuove aggressioni. Ho fatto una grande cavolata, è stata la prima e ultima pistola che ho preso». I legali del trapper hanno presentato istanza di scarcerazione e concessione dei domiciliari a casa del padre.

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