Carovita, preoccupa la crescita dei costi energetici. sul pane aumenti fino al 10%

Rincari in vista. Sarà un rientro dalle ferie decisamente salato quello che attende i bergamaschi in vista dell’autunno. L’aumento generalizzato di energia e materie prime renderà decisamente più pesante il carrello della spesa.

Alimentaristi e panificatori preannunciano aumenti dei prezzi, almeno nell’ordine di un +10% che, per inciso, non è sufficiente nemmeno a coprire l’aumento dei costi per pane, brioche e generi di prima necessità.

«Molto presumibilmente già a settembre assisteremo ad un rincaro anche per quanto riguarda il prezzo del pane – commenta Massimo Ferrandi, presidente di Aspan, l’associazione che raggruppa i panificatori bergamaschi -. Ho sentito diversi colleghi e le bollette di luce e gas relative a luglio hanno rappresentato un vero e proprio salasso, segnando in alcuni casi anche aumenti vicino al 500%. Nonostante l’ottimismo di fondo, la vedo particolarmente grigia in vista dell’autunno. La questione del gas è ormai dirompente e, una volta rientrati dalle vacanze, ci renderemo conto fino in fondo dei costi quadruplicati, che come attività artigianali e commerciali non possiamo chiaramente riversare completamente sul consumatore finale».

Aumentano i costi delle materie prime

Ma i rincari riguardano anche le materie prime e i prodotti indispensabili per la panificazione. «Abbiamo terminato le scorte di farina ottenuta a prezzi calmierati grazie al progetto di Aspan “Qui Vicino”. Per il prossimo raccolto si parla di un raddoppio del costo del grano. Sono convinto che non mancherà la materia prima, ma subirà inevitabilmente forti rialzi – prosegue Ferrandi -. Causa siccità, il raccolto sarà scarso in tutta Europa, anche in Francia e Germania che sono due produttori importanti di grano tenero. Se per il pane si parla di un aumento del 10% anche per i croissant dovremo introdurre un ritocco al rialzo di almeno dieci centesimi, considerate le difficoltà a reperire latte e burro. Infine, dobbiamo calcolare anche l’adeguamento dei salari per i nostri collaboratori».

Nelle prossime settimane le famiglie torneranno alla vita normale e capiremo le prime reazioni. «Tra pochi giorni ricominciano le scuole e le tante spese – conclude Massimo Ferrandi -. Probabilmente, volenti o nolenti, dovremo anche cambiare stile di vita, cercando di risparmiare il più possibile. Ma è chiaro che se tutti tiriamo la cinghia, l’economia rischia di fermarsi con altri effetti disastrosi».

«Al rientro i nodi al pettine»

Il tema inflazione e l’aumento dei costi tiene banco anche tra gli alimentaristi di Ascom Confcommercio Bergamo. «Veniamo dal periodo estivo dove la gente si sta ancora divertendo - commenta il presidente Luca Bonicelli -, ma è chiaro che si fa più attenzione e si cerca di risparmiare sulla spesa. L’inflazione si ripercuote sugli acquisti, così come è la causa dei vari rincari legati alla produzione e alle materie prime». «Tra fine agosto e primi di settembre – conclude il presidente degli alimentaristi di Ascom – le priorità saranno altre, a partire dalla necessità di acquistare materiale scolastico. Per non parlare dei rincari di gas e luce: ogni volta che arriva la mail con le bollette mi metto una mano sul cuore».

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