Alice, bloccata in Cambogia
«Sei italiana: ci porti il virus»

La ragazza di Calusco d’Adda, che operava in una onlus, chiede aiuto per poter tornare in Italia: pochi i voli e molto costosi.

Tempi duri per i globetrotter: tra lockdown, cancellazione dei voli e timori da contagio, spostarsi da un Paese all’altro è diventato parecchio complicato, per non dire impossibile, oltre che decisamente oneroso. Lo sa bene Alice Tomasoni, ventisettenne di Calusco d’Adda, che dopo aver viaggiato per tre anni e mezzo tra Italia, Australia e Nuova Zelanda, da due mesi si trova in Cambogia con la paura di ritrovarsi senza documenti in regola e non poter più tornare a casa. Dalla capitale Phnom Pehn lancia quindi un appello alle autorità italiane e agli amici: «Da sola, non riesco a pagarmi il viaggio di ritorno: ho bisogno del vostro aiuto». La giovane non può, in questo momento, pagarsi il biglietto per prendere l’aereo perché in Cambogia era arrivata il 23 febbraio per fare la volontaria in un centro dell’associazione onlus «Viva la vida»: stipendio zero, ma almeno il vitto e l’alloggio erano garantiti. «Lavoravo in questo centro – racconta - dove insegnavo l’inglese ai bambini cambogiani; qualcuno di loro si fermava a mangiare con noi l’unico pasto della giornata prima di tornare in famiglia. Poi, con il coronavirus tutto è cambiato».

Le autorità cambogiane, pur non avendo imposto la chiusura totale come accaduto in Italia, hanno sospeso le attività gestite dalla onlus; Alice si è quindi ritrovata senza casa e senza nulla da fare. «Ero arrivata in Cambogia con un visto turistico, rinnovato dopo un mese il 23 marzo. Nessuno voleva darmi una stanza per dormire perché, vivendo il razzismo sulla mia pelle, mi sono sentita dire: “Tu sei italiana, ci porti il coronavirus in casa”. Per fortuna ho trovato un alloggio, ma il proprietario mi ha detto di farmi vedere il meno possibile: esco solo per fare la spese».

Settimana dopo settimana, i risparmi si sono affievoliti e per lei si è avvicinata la seconda scadenza del visto: «Il 23 aprile è scaduto il permesso e per qualche giorno ho vissuto nell’angoscia: essendo abituata alle rigide leggi australiane, non voglio restare neanche un giorno senza i documenti in regola. Fortunatamente mercoledì 29 aprile ho parlato con il consolato italiano in Cambogia che mi ha comunicato due cose importanti: la prima, è che tutti i visti turistici cambogiani sono automaticamente validi fino al 1° luglio, e questo mi ha ridato molta tranquillità. La seconda è che ci sono dei voli che consentono agli italiani di tornare a casa». La prima combinazione è disponibile già domani: partenza da Phnom Penh, scalo a Seoul in Corea del Sud e arrivo a Londra. Costo: 1.800 euro. Da lì, ricerca di un altro volo per l’Italia. I prossimi voli disponibili venerdì 8 e 15 maggio: «Spero di poter ricevere qualche aiuto – conclude Alice - e di tornare presto a casa. Di rivedere Bergamo».

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