La salma di Alex torna a Urgnano
Lunedì i funerali, i sindacati: più sicurezza

I sindacati compatti dopo la tragedia di Alessandria. Urgnano si stringe ai familiari del giovane papà schiacciato dal glicine che stava rimuovendo. Sabato 22 agosto il rientro della salma, lunedì i funerali.

Sarà celebrato lunedì alle 9,45 nella chiesa parrocchiale di Urgnano il funerale di Alex Gabbiadini, l’imprenditore edile di 35 anni morto tragicamente giovedì 20 agosto ad Alessandria, travolto da una pianta che stava rimuovendo dal cortile di un’azienda di trasporti.

La salma sarà trasferita dall’obitorio dell’ospedale di Alessandria alla villetta di Urgnano, in via Galileo Galilei 137, dove dovrebbe giungere nella tarda mattinata. Qui l’imprenditore abitava con la moglie Marina Prussiani e il figlio di soli 4 anni. Una via dove abitano diversi parenti di Alex Gabbiadini, molto legati tra di loro e da due giorni annientati dal dolore causato dall’improvvisa tragedia, che ha scosso anche gran parte della comunità di Urgnano, dove il 35enne era molto conosciuto e ben voluto. Parenti e amici più stretti del titolare della ditta «G-Edil» ieri hanno voluto portare parole di conforto alla famiglia Gabbiadini, in un clima di grande commozione.

Dalla sua casa natale Alex Gabbiadini, conosciuto a Urgnano come «Ol Gabbia», era partito giovedì alle 5,30 con l’autocarro aziendale dotato di un braccio meccanico: lo avrebbe in seguito usato per rimuovere gli alberi spezzati dal nubifragio che aveva colpito Alessandria i primi due giorni di agosto. Dopo 150 chilometri di viaggio era giunto in città con altri suoi due operai dipendenti, posizionando l’autocarro nel cortile dell’azienda di trasporti «Autostradale Autolinee», che si trova in corso Milite Ignoto al civico 26, dove la «G-Edil» si occupa della manutenzione generale. Qui Gabbiadini, solo al momento dell’incidente, avrebbe iniziato a rimuovere il grosso glicine spezzato dal maltempo di inizio mese, utilizzando l’apposito braccio ancorato al pianale del veicolo. Per cause delle quali si stanno occupando gli agenti della polizia locale e i tecnici del Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro di Alessandria, che hanno poi posto sotto sequestro il mezzo, la pianta improvvisamente si è piegata verso il 35enne. L’uomo non è riuscito a scansarsi in tempo, venendo schiacciato dallo stesso albero contro il muretto di recinzione dell’azienda di trasporti. Un infortunio che non ha lasciato scampo ad Alex Gabbiadini, deceduto sul colpo per le gravissime ferite riportate. Tra i primi ad accorrere su luogo della tragedia sono stati due operai in trasferta con l’imprenditore, poi rimasti scossi per diverse ore: al momento dell’accaduto stavano eseguendo lavori in altre zone della ditta.

Alex Gabbiadini dopo le scuole dell’obbligo aveva iniziato a lavorare in campo edile, gestendo da diversi anni col papà Fabrizio l’azienda «G.Edil», fondata dopo la «Gabbiadini costruzioni Srl».

Sull’ennesimo infortunio del lavoro, Danilo Mazzola, della segretaria provinciale della Cisl, si è così espresso: «Purtroppo ancora un volta siamo qui a piangere la morte di una persona sul luogo di lavoro. Le attenzioni non sono mai sufficienti a evitare simili eventi, quindi bisogna innalzare il loro livello, con adeguata formazione e attrezzature appropriate, proprio per garantire maggiore sicurezza che evidentemente nel tragico episodio di Alessandria è in parte mancata. È sempre un difficile trovare le parole giuste per commentare questi fatti – ha detto Mazzola –: come sindacato siamo vicini ai famigliari di Alex Gabbiadini». Dalla segreteria provinciale Cgil giunge il commento di Angelo Chiari, responsabile settore sicurezza sul lavoro: «Nel momento in cui non vengono attuate tutte le misure di sicurezza sul lavoro, il rischio di una tragedia rimane alto. Soprattutto in un settore altamente esposto come quello edile, che a differenza di una fabbrica, deve fare i conti con l’imprevedibilità di un cantiere che è in continuo movimento e cambia costantemente». Sulla stessa lunghezza d’onda è sintonizzato Angelo Nozza, segretario provinciale della Uil: «Non vorremmo mai commentare episodi del genere, segnati dalla morte di un lavoratore e dal dramma che sta vivendo la sua famiglia, ma ancora una volta siamo qui a farlo. Bisogna riflettere sul fatto che, oltre a puntare sulla formazione e la sicurezza, in generale, e non solo nel caso specifico di Alessandria, serve operare senza la voglia di concludere i lavori in tempi più ridotti, per mostrare maggiore efficienza a chi commissiona i lavori».

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