Legami di cuore in Comune
A Ranzanico l’assessore perde il posto

Un temporale estivo, a poche settimane dalle elezioni, ha sconquassato l’amministrazione comunale di Ranzanico. Con un decreto emesso nelle ultime ore, il sindaco Renato Freri ha revocato a Jennifer Turra, 27enne consigliere eletta tra le fila della maggioranza di «Insieme per Ranzanico», la nomina ad assessore con delega allo Sport e al Turismo. Il sindaco si è assunto la delega al Turismo e ha affidato lo Sport alla vice Valeria Valetti. Il consigliere Mirella Boldo, invece, è stata elevata all’assessorato e ha mantenuto le sue deleghe ai Servizi sociali, Biblioteca e Musei.

Le motivazioni della drastica scelta, presa a soltanto un mese dalla nomina di Turra, riguardano il deteriorarsi dei rapporti politici tra il primo cittadino e il gruppo consiliare e l’ex assessore: quest’ultima avrebbe, in diverse circostanze, «espresso il proprio dissenso rispetto a scelte programmatiche adottate dal sindaco e dalla maggioranza e manifestato il proprio disagio rispetto a numerosi aspetti della gestione amministrativa, determinando la difficoltà di un corretto rapporto collaborativo». «Purtroppo – commenta Freri – è venuta meno la fiducia tra noi e Jennifer Turra. Non si poteva fare altrimenti».

La diretta interessata non è di questo avviso. «I cittadini mi hanno votata – sottolinea Turra – e quindi rimarrò al mio posto. Purtroppo qui a Ranzanico quando ragioni con la tua testa succede questo». Lo scontro nella maggioranza, insomma, è ormai deflagrato. Turra, a cui è stato notificato il decreto di revoca lunedì, ritiene d’altra parte che le ragioni del provvedimento siano altre. «Il vero problema – incalza l’ex assessore – è che da circa un mese ho iniziato una relazione sentimentale con un consigliere di minoranza, Dario Pellegrino, e la cosa non è andata giù ai miei colleghi in Consiglio. È stato lo stesso Freri, a inizio luglio, a dirmi chiaro e tondo che mi sarei dovuta dimettere. In caso contrario sarei stata sfiduciata. Quando sarebbe successo tutto quello che è scritto nel decreto? È dai primi di luglio che non ho colloqui con il sindaco e con i consiglieri di maggioranza. Se poi avessi davvero espresso il mio dissenso prima, perché il decreto arriva solo oggi?».

Il sindaco Freri respinge le accuse: «Non è assolutamente così. Figuriamoci se mi metto a sindacare la vita privata dei miei consiglieri! Come ho già detto il problema è stato il comportamento di Turra nell’azione politica e amministrativa: più volte ha cercato di scavalcare il sottoscritto e si è mossa senza la necessaria trasparenza nei confronti degli altri componenti della maggioranza. Ripeto, la relazione con Pellegrino non c’entra nulla».

Anche la minoranza di «Rinnovamento per Ranzanico», quella in cui milita tuttora l’avvocato Pellegrino, si trova a dover affrontare un’agitazione simmetrica. Secondo il consigliere, infatti, il capogruppo Sergio Buelli, venuto a sapere della relazione con Turra, gli avrebbe tolto la fiducia e intimato, a sua volta, le dimissioni. «Così, a fine giugno, ho inviato la pec (una mail certificata ndr) di dimissioni in comune – ricostruisce l’avvocato –, ma poi, pensando al fatto che Alessandro Cantamessa aveva, subito dopo le elezioni, lasciato il Consiglio per far posto a me e riflettendo sul ruolo che potevo ancora svolgere per il bene del paese, non ho dato seguito alla pec e non mi sono presentato in Municipio per firmare le carte necessarie alla mia rinuncia. Rimango quindi al mio posto».

La versione dell’amore ostacolato, è respinta dal capogruppo Buelli: «A Pellegrino ho detto che se era tranquillo e a posto con la coscienza non vedevo alcun problema. Gli ho spiegato che la decisione su come agire spettava a lui. Il giorno dopo ho saputo che aveva inviato la pec e così sulla pagina facebook di ’Rinnovamento per Ranzanico’ abbiamo scritto che Pellegrino non faceva più parte della squadra. Tutto qui. Non credevo non sarebbe andato a firmare le carte. Mi spiace molto che questa vicenda abbia assunto questi toni e contorni: sicuramente quanto è stato detto non giova a Ranzanico».

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