Ansa Press Release
Sabato 30 Dicembre 2023
“Ascolto di te che cresci”, una dolce raccolta di racconti per esplorare le emozioni dei bambini
Quanto è complesso il mondo delle emozioni ! Possono essere intense, a volte possono spaventare, soprattutto quando non si conoscono fino in fondo o quando si fa fatica a comprenderle . Per questo è importante, sin da piccoli, esplorare gli stati d’animo e imparare a decifrarli, dare loro un nome e capire come gestirli. Attraverso la lettura, è possibile entrare in un mondo in cui grandi e piccini intraprendono insieme un viaggio per conoscere meglio sé stessi e capire le dinamiche dei rapporti con gli altri.
Già dal titolo, il libro “Ascolto di te che cresci” di Claudia Mura ( Gruppo Albatros il Filo, 2023 ) racchiude la più importante delle attenzioni che si possano rivolgere ai propri piccoli: stare in ascolto significa riservare attenzioni, accorgersi dei cambiamenti repentini che appartengono soprattutto nel tempo dell’infanzia, saper osservare e supportare senza invadere lo spazio di sperimentazione ed esplorazione. L’autrice, insegnante di sostegno per bambini con disabilità alla scuola primaria e mamma di due figlie, spiega di chiedersi da sempre se stia facendo bene e in che modo possa migliorarsi , sia sul lavoro che in famiglia. Si tratta di un interrogativo che probabilmente accomuna tanti genitori , o comunque una buona fetta di chi si impegna con responsabilità a formare le abilità sociali, personali e caratteriali dei bambini.
I quattro teneri racconti che compongono il libro racchiudono alcuni degli scenari più frequenti che possono presentarsi nella vita di un bambino, raccontati attraverso gli stati d’animo che suscitano. Possiamo sintetizzarli nei quattro sostantivi presentati in copertina: paura, gelosia, attesa, perdita . Protagonista è una famiglia di simpatici animaletti dalle sembianze di volpi umanizzate, in cui la più piccola dovrà affrontare la grande avventura di crescere , circondata dall’amore dei genitori e dei nonni. I racconti sono tutti accompagnati dalle belle illustrazioni dell’autrice, tondeggianti e piene di colori, così da attrarre anche l’attenzione dei piccoli lettori che non hanno ancora imparato a leggere.
Nel primo racconto il macrotema della paura viene declinato in molteplici forme: dormire per la prima volta da soli nella propria cameretta, andare dalla pediatra, affrontare il primo giorno di scuola. Sono tutte circostanze che possono mettere a dura prova il mondo emotivo dei bambini, da una parte dotato di una sensibilità innata, dall’altra ancora acerbo per nominare e riconoscere il disagio percepito. Come adulti spesso ci si trova in difficoltà a gestire la paura dei bambini , si rischia di finire per invalidarla o sminuirla, ottenendo soltanto di aumentare in loro la sensazione di discomfort e confusione. È importante ricordarsi quanto questa emozione possa pesare sui più piccoli, per la prima volta a contatto con un mondo nuovo , inesplorato. In fondo, la paura del primo giorno di scuola non è tanto diversa dalla tensione che proviamo quando cambiamo lavoro, oppure il timore di dormire da soli nella propria cameretta è paragonabile a passare la notte in una città sconosciuta, senza volti amici nelle immediate vicinanze. La differenza risiede nell’esperienza: come adulti abbiamo già affrontato queste circostanze più volte e abbiamo imparato a gestirle, mentre i bambini collezionano prime volte e sfide verso l’ignoto.
L’argomento probabilmente più complicato e toccante che Mura sceglie di affrontare è quello del trascorrere del tempo , che spesso significa anche lasciare andare qualcosa o qualcuno che abbiamo amato tanto. È una sezione particolarmente significativa perché affronta un tema che tendiamo a dimenticare anche da adulti, quando rimandiamo i nostri impegni credendo che il futuro stia lì ad aspettarci, quando crediamo che i nostri bambini rimarranno piccoli per sempre o che i nostri genitori non ci lasceranno mai. Lo scorrere del tempo invece ci appartiene , ma ad esso è connaturato un superpotere: la memoria . La culla o i giocattoli dell’infanzia non verranno mai dati via, finché rimangono nel ricordo; la cura che si è dedicata a una pianta o al proprio pesce rosso li renderà preziosi per sempre; l’amore condiviso e i giorni trascorsi insieme ai nonni farà sì che rimangano sempre presenti nel cuore, anche quando non ci sono più. È importante abbracciare il dolore , non respingere il pianto o la rabbia, se arrivano: l’invito che l’autrice rivolge ai lettori adulti è anche in questo caso di legittimare l’emozione del bambino, perché possa esprimere – e non reprimere – ciò che avviene nel suo cuore.
Un tema sicuramente molto vicino alla sensibilità e all’esperienza personale dell’autrice è quello affrontato nel terzo racconto: durante la scrittura del libro, infatti, l’autrice era in attesa della sua seconda figlia e si chiedeva se la più grande avrebbe provato nei suoi confronti una sorta di gelosia . Capita infatti a tanti bambini che, abituati ad avere l’affetto dei genitori e dei parenti tutto per sé, mal sopportino l’arrivo di qualcuno con cui dover condividere le attenzioni, gli spazi, i giocattoli. Può succedere quindi di sentirsi rivolgere la domanda fatidica: quando arriverà il fratellino o la sorellina, mi vorrai ancora bene? È importante comprendere la natura di questo timore: magari il bambino si è già visto mettere in secondo piano rispetto a un cuginetto o a un altro bambino più piccolo, oppure ha visto questo comportamento verificarsi nella famiglia di qualche amico o compagno di scuola. L’autrice racconta l’importanza di preparare i propri figli e di farli sentire visti e ascoltati, anche quando la vita sta per prendere una piega nuova, diversa. Ciò che è diverso, tuttavia, non deve per forza essere spiacevole: al contrario, un fratellino o una sorellina diventeranno compagni di giochi , complici e custodi di un amore che non si divide, ma si moltiplica.
Infine, l’attesa : la grande fonte di frustrazione, la causa prima di tutti i capricci. Spesso infatti diventa un’impresa titanica riportare i bambini a casa dopo un pomeriggio al parco, convincerli a lavare i denti la sera o che prima di leggere la fiaba della buonanotte bisogna fare il bagno e indossare il pigiama. La soluzione dell’autrice consiste nel trasmettere ai bambini un ordine , una consequenzialità tra le azioni di ogni giorno, per far comprendere il principio di causa-effetto. Certo, andare al parco giochi è importante, ma lo è altrettanto mettere prima in ordine la propria cameretta. Allo stesso modo, non si può andare a letto con ancora addosso la terra e il sudore collezionati durante le scorribande del pomeriggio. Rendere espliciti per il bambino quali sono i passaggi che lo separano dall’ottenere ciò che desidera è il primo modo per motivarlo e far sì che trovi uno stimolo per portare a termine le sue attività.
I racconti di Claudia Mura vogliono trasmettere in particolar modo ai genitori l’importanza della ripetizione , che significa anche avere pazienza . Se infatti le domande dei bambini sono tante, altrettante devono essere le risposte dei grandi, per guidare e rassicurare. La ripetizione, di per sé, crea poi imitazione : alla fine dei racconti, infatti, vediamo sempre degli scenari in cui il bambino replica in prima persona il comportamento virtuoso , ormai assimilato e appreso. Con uno stile dolce ed efficace, “Ascolto di te che cresci” è un’opera importante per irrobustire il ponte che collega il mondo dell’infanzia a quello dell’età adulta: è una raccolta di storie che ci toccano tutti da vicino e che ci appartengono, per non dimenticare mai che tutti gli adulti di oggi sono stati, a loro tempo, bambini .
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