Covid, per Sebastiani (Cnr) lo stop al bollettino giornaliero una 'scelta errata'

E' una "scelta errata", quella di trasformare il bollettino giornaliero sui dati dell'epidemia di Covid-19 in Italia in bollettino settimanale: lo rileva il matematico Giovanni Sebastiani, dell'istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), commentando la decisione annunciata oggi al ministro della Salute, Orazio Schillaci. La preoccupazione dell'esperto è che il passaggio alla periodicità settimanale possa avere conseguenze negative sull'accuratezza dei risultati dell'analisi dei dati e sui comportamenti individuali.

L'augurio, aggiunge Sebastiani, è che "i dati rimangano disponibili a tutta la comunità scientifica, come fatto finora, nella forma attuale sui vari database pubblici e in particolare su base giornaliera. Dalle informazioni diffuse dalla stampa, risulta che i dati rimarranno comunque a disposizione delle autorità competenti. Questo punto è vago e mi auguro - rileva - che con questo si intenda l'intera comunità scientifica e senza alcuna richiesta preventiva".

Il matematico osserva inoltre che "è molto facile dimostrare, con argomenti di tipo statistico o di scienza dell'informazione, che, ridurre la frequenza di campionamento di una sequenza temporale, comporta una minor accuratezza dei risultati dell'analisi condotta e, in certe condizioni, la generazione di noti artefatti". La questione, osserva, è "particolarmente rilevante", considerando che "l'evoluzione del virus responsabile del Covid-19 va verso varianti sempre più diffusive, con una riduzione dei tempi caratteristici delle variazioni temporali delle quantità considerate", ha aggiunto riferendosi, per esempio, all'incidenza dei positivi. "Passare da dati giornalieri a dati settimanali è quindi una scelta sbagliata, che - conclude Sebastiani - può ridurre notevolmente la capacità di reagire prontamente ai cambiamenti dello stato della diffusione dell'epidemia. Questo anche in relazione ai comportamenti individuali indotti dalla percezione dello stato epidemico, di cui ho osservato diversi casi. Ritengo quindi negativo il cambiamento anche quando fosse solo limitato al bollettino sintetico pubblico",

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