Scienza e Tecnologia
Giovedì 06 Aprile 2023
Cronache dei monaci medievali fanno luce sulle grandi eruzioni
Arrivano inaspettatamente dai monaci medievali i dati-chiave per ricostruire le più grandi eruzioni del passato, avvenute tra il 1100 ed il 1300: grazie alle loro fedeli osservazioni delle eclissi lunari, infatti, ricercatori guidati dall’Università svizzera di Ginevra sono riusciti a collocare con maggiore precisione alcuni di questi eventi, basandosi sul fatto che la Luna risulta molto più oscurata in concomitanza di una grande eruzione vulcanica, che rilascia nell’atmosfera notevoli quantità di polveri.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, rivela nuove informazioni su uno dei periodi più attivi dal punto di vista vulcanico nella storia della Terra, che secondo alcuni ha contribuito a innescare la Piccola Era Glaciale: un periodo compreso tra metà del 14esimo e metà del 19esimo secolo nel quale si registrò un sensibile abbassamento della temperatura media terrestre.
I ricercatori guidati da Sébastien Guillet hanno impiegato quasi cinque anni per esaminare centinaia di annali e cronache provenienti da tutta Europa e dal Medio Oriente, alla ricerca di riferimenti alle eclissi lunari totali e alla loro colorazione. Delle 64 eclissi avvenute in Europa tra il 1100 e il 1300, i cronisti ne hanno fedelmente documentate 51, riferendo che la Luna era eccezionalmente scura in cinque di questi casi.
“Le eclissi lunari più buie si sono verificate tutte entro un anno circa dalle principali eruzioni vulcaniche”, dice Guillet. “Dal momento che conosciamo i giorni esatti delle eclissi, le cronache medievali ci hanno permesso di restringere il campo sui momenti esatti nei quali sono avvenuti questi eventi”.
Delle 15 eruzioni considerate nello studio, una in particolare avvenuta a metà del 13esimo secolo rivaleggia con quella del Tambora, avvenuta nel 1815 in Indonesia, l'eruzione vulcanica più potente mai registrata in epoca storica: la cenere generata abbassò le temperature globali, facendo del 1816 il cosiddetto ‘anno senza estate’. “Migliorare la nostra conoscenza di questi eventi – conclude Guillet – è fondamentale per capire se e come il vulcanismo del passato abbia influenzato non solo il clima, ma anche la società durante il Medioevo”.
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