Funziona il super laser parafulmine, test riuscito sulle Alpi VIDEO

Ad oggi, il più comune dispositivo di protezione contro i fulmini è l'asta di Franklin, un palo metallico che intercetta le scariche elettriche atmosferiche e le guida in modo sicuro a terra. Per anni si è ipotizzato che un raggio laser diretto al cielo potesse rappresentare una valida alternativa, dato che il suo intenso fascio di luce può ionizzare l'aria (cioè indurre l'ossigeno e l'azoto in atmosfera a rilasciare elettroni liberi di muoversi) creando dei canali ad alta conducibilità elettrica che funzionano come corsie preferenziali per i fulmini.

Per dimostrare la fondatezza di questa ipotesi, i ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti sul monte Santis nella Svizzera nord-orientale, dove si trova una torre per le telecomunicazioni alta 123 metri che viene colpita in media da 100 fulmini all'anno. Nell'estate del 2021, nei pressi della torre, hanno installato un laser delle dimensioni di una grossa automobile, capace di emettere fino a mille impulsi ultracorti al secondo: entrato in azione complessivamente per più di più di sei ore durante i temporali, il laser è riuscito a deviare quattro fulmini, come dimostrano le onde elettromagnetiche ad alta frequenza generate dalle stesse saette. Uno dei fulmini deviati è stato perfino ripreso il 24 luglio 2021 dalle telecamere ad alta velocità: le immagini mostrano che la scarica elettrica ha seguito il percorso del laser per più di 50 metri.

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