Portare i campioni da Marte è costoso, la Nasa taglia il budget di Mars Sample Return

Troppo costoso e troppo lontano nel tempo: la Nasa ridimensiona uno dei suoi programmi più ambiziosi, il Mars Sample Return destinato a portare per la prima volta sulla Terra i campioni raccolti dal suolo di Marte. La cifra stanziata si riduce così dagli 11 miliardi inizialmente previsti a una cifra che potrebbe oscillare fra 5 e 7 miliardi, ha detto l’amministratore capo della Nasa Bill Nelson, annunciando la decisione in una conferenza stampa online.

Mentre sulla superficie marziana il rover Perseverance dell’agenzia spaziale americana aveva cominciato a raccogliere i campioni e a racchiuderli in capsule destinate a essere portate a Terra da una missione successiva, nel settembre 2023 il rapporto del Comitato di revisione indipendente incaricato di analizzare Mars Sample Return lo aveva giudicato il programma "irrealistico" sia per il budget sia i tempi di realizzazione, allora previsti per il 2040.

Un giudizio arrivato come una doccia fredda, che aveva portato a una battuta d’arresto del programma. A questo si sono sommati i problemi dovuti ai tagli considerevoli al bilancio della Nasa per il 2024.

La risposta della Nasa è arrivata soltanto adesso, con l’annuncio dei tagli al budget anche se, ha detto Nelson, il programma destinato a portare sulla Terra i primi campioni del suolo raccolti su un altro pianeta “resta un importante obiettivo nazionale”.

Si potrà raggiungere, però, solo con un budget inferiore e per questo la Nasa ha chiesto ai suoi ricercatori e ai tecnici di mettere a punto un programma basato su tecnologie diverse da quelle considerate inizialmente. I tempi potranno essere definiti di conseguenza; intende sollecitare all’industria soluzioni che permettano di portare i campioni sulla Terra nel 2030 anziché nel 2040.

Il Mars Sample Return “è una delle missioni più complesse mai affrontate dalla Nasa. Il punto è che un budget di 11 miliardi di dollari è troppo costoso e la data di rientro del 2040 è troppo lontana", ha detto ancora Nelson riferendosi alle osservazioni del Comitato indipendente.

"Atterrare e raccogliere i campioni in modo sicuro, lanciare un razzo con i campioni da un altro pianeta, cosa che non è mai stata fatta prima, e trasportare in modo sicuro i campioni a più di 33 milioni di chilometri sulla Terra non è un compito da poco. Dobbiamo guardare fuori dagli schemi – ha aggiunto - per trovare una strada che sia accessibile e che restituisca i campioni in tempi ragionevoli".

Anche la responsabile del direttorato delle Missioni scientifiche della Nasa, Nicky Fox, ha ribadito che “portare sulla Terra campioni scientificamente rilevanti da Marte è una priorità fondamentale" e ha osservato che “i nostri prossimi passi ci permetteranno di portare avanti questa missione rivoluzionaria e di fornire una scienza rivoluzionaria da Marte, fornendo nuove conoscenze fondamentali sulle origini e sull'evoluzione di Marte, del nostro Sistema solare e della vita sulla Terra".

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