49 satelliti Starlink danno un passaggio ad un veicolo spaziale italiano

49 satelliti Starlink per l’Internet globale della SpaceX hanno dato un passaggio ad un veicolo spaziale dell’azienda italiana D-Orbit, che ha trasportato in orbita diversi esperimenti insieme a resti umani cremati appartenenti a clienti di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Nuova Zelanda alla Svizzera. I due carichi sono stati lanciati insieme con un razzo Falcon 9 il 31 gennaio alle ore 17,15 italiane, dalla base spaziale di Vandenberg in California: per la compagnia di Elon Musk si tratta del settimo lancio dall’inizio del 2023.


Il veicolo della D-Orbit, chiamato Eclectic Elena, si è separato dal razzo a circa 57 minuti dal lancio, seguito 20 minuti dopo dai satelliti Starlink. Entrambi sono stati lasciati a circa 333 chilometri di altitudine: i 49 Starlink utilizzeranno i propri propulsori per raggiungere l’orbita operativa della SpaceX, compresa tra 539 e 569 chilometri, mentre il trasportatore italiano scenderà di quota, per svolgere i propri esperimenti più vicino all’atmosfera terrestre. Uno di questi, infatti, un simulatore per un nuovo sistema di rilascio dei satelliti che potrebbe essere incorporato nei futuri veicoli di lancio e rimorchiatori spaziali, è stato progettato per bruciare nell’atmosfera entro 4-8 settimane, per ridurre il rischio di produrre nuova spazzatura spaziale.


Il veicolo italiano trasporta anche un computer di bordo sviluppato da ricercatori e studenti della Scuola politecnica federale di Losanna (Epfl), una vela realizzata da un’azienda tedesca, che verrà dispiegata alla fine della missione per accelerare il rientro nell’atmosfera e, infine, ceneri di defunti, spedite in orbita per un ultimo volo spaziale commemorativo.

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