Rientrati sul Pacifico satellite Nasa e stadio del razzo Delta

Sono rientrati sul Pacifico sia il satellite Erbs della Nasa, sia lo stadio del razzo americano Delta 2. Lo indicano i dati dello Joint Space Operations Center (JSpOC) del Comando Strategico degli Stati Uniti, riferiti all’ANSA dall’esperto di detriti spaziali Luciano Anselmo, dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa.
Il satellite Erbs è rientrato su un’area del Pacifico a Nord-Ovest dell’Alaska, distante circa 260 chilometri dalle isole Aleutine, mentre lo stadio del Delta 2 è rientrato su un’area a circa 800 chilometri a Sud del Giappone.

Considerando le grandi dimensioni dei due detriti spaziali, non si può escludere che alcuni frammenti siano caduti in mare. Il satellite Erbs (Earth Radiation Budget Satellite), rientrato durante la notte, era era stato lanciato nel 1984 con lo shuttle Challenger e, nonostante fosse stato progettato per funzionare due anni, è stato operativo per ben 21 anni. Ha smesso di funzionare nel 2005, quando è diventato uno degli ormai numerosissimi detriti spaziali nell'orbita terrestre.

Il razzo Delta 2, il cui stadio è rientrato nell'atmosfera nella serata di ieri, era stato lanciato il 21 novembre 2000 e aveva portato in orbita il satellite scientifico per l'osservazione della Terra Eo1 (Earth Observing-1) della Nasa, il satellite argentino Sc-C (Satelite de Aplicanciones Cientificas-C) e il nanosatellite svedese Munin.

Il motivo per cui questi due oggetti hanno attirato l'attenzione, osserva Anselmo, è perché entrambi sono legati alla Nasa che, con l'Agenzia Spaziale Europea, l'Agenzia Spaziale Italiana e pochi altri enti spaziali, è fra le poche organizzazioni a rispettare gli accordi internazionali secondo i quali si deve diffondere l'avviso di un rientro incontrollato se il rischio che venga colpito qualcuno sulla Terra è inferiore a 1 su 10.000. Nel caso del satellite Erbs, la Nasa aveva reso noto che il rischio era di 1 su 9.400. "Se queste regole fossero rispettate, tutte le settimane - conclude l'esperto - avremmo situazioni di questo tipo".

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