Sonar Barcellona
Suoni e visioni

In Europa c'è un indirizzo preciso per conoscere le nuove tendenze della cosiddetta musica elettronica: Sonar Barcellona. Il Festival dedicato alla musica d'avanguardia e arte multimediale, che si svolge il 17, 18 e 19 giugno, è divenuto un appuntamento fisso per ascoltare i lavori degli artisti più acclamati e scoprire il talento di giovani emergenti in uno scenario dal respiro internazionale.

Ogni anno per tre giorni musei e sale da concerto della capitale catalana aprono le porte per ospitare i nuovi ritmi del villaggio globale. Il programma del Sonar 2010, giunto alla 17ª edizione, si annuncia particolarmente ricco. Pensiamo alla presenza dei francesi Air che, con le loro melodie sognanti, cercano di non far rimpiangere troppo la scomparsa dei Pink Floyd.

Ma ci sono anche i Chemical Brothers che hanno firmato la colonna sonora elettronica degli anni '90 e artisti difficilmente etichettabili come Matthew Herbert, capace di spaziare dalle Big Band all'assemblaggio di rumori naturali, ed eleganti creativi «esploratori» sonori quali Jonsì, Lcd Soundsystem e Jimi Tenor e Kid Koala.

Il cartellone si compone di decine di concerti e dj set per dare fiato a una proposta musicale multiforme e senza steccati che si svilupperà nell'arco dei tre giorni. A impreziosire l'edizione di quest'anno gettando un ponte tra passato e presente, è il concerto dei Roxy music.

La band inglese nata negli anni Settanta e capitanata da Brian Ferry ha saputo attraversare mode e momenti proponendosi come fulgido esempio di pop d'avanguardia, fino a modellare un sound unico fatto d'atmosfere languide e glamour.

Una sezione del Sonar è dedicata al cinema con una serie di documentari e film d'arte che mescolano contaminazioni visive e architetture sonore. Phil Hopkins ad esempio presenta un filmato sulla realizzazione dell'album «Manafon» di David Sylvian, mentre «Synth Britannia» di Ben Whalley racconta l'epopea del sintetizzatore nei tumultuosi anni' 70 della scena musicale inglese.

Da vedere anche «Finis terrae» di Sergio Caballero, un film costruito per immagini elaborate «on the road» che narra la storia di due fantasmi in cammino sulla terra. Non manca una presenza italiana ossia il documentario di Iacopo Patierno «We call it Skwee» sulla scena elettronica in Scandinavia.

Nell'ambito del Sonar vengono segnalati due speciali eventi: il primo è Costellazioni, uno spettacolo audiovisivo di Stephan Mathieu e Carolina Mikalef creato appositamente per il Cosmocaixa planetarium e ispirato alle musiche del compositore spagnolo Antonio de Cabézon del quale ricorrono i 500 anni della nascita. E l'altro è l'installazione luminosa «Spectra» del giapponese Ryoji Ikeda che impiegherà la poesia delle sue luci e il cielo di Barcellona come tavolozza per una performance che sarà visibile in tutta la città.

L'edizione di quest'anno del Sonar raddoppia con appuntamenti in due sedi: alle location classiche di Barcellona (auditorium e museo d'arte contemporanea) si aggiungono quelle di La Coruna. Cambiano i luoghi e l'ordine degli artisti che si esibiranno sul palco, non certo la qualità delle esibizioni. Il Sonar è infatti è un contesto in cui si dà spazio alla sperimentazione e alle contaminazioni. Non è un caso che i grandi nomi della discografia mondiale vengano qui a pescare idee per la produzione e gli arrangiamenti dei loro album.

Il Sonar 2010 promette emozioni e curiosità per gli appassionati di musica, ma anche per gli ascoltatori casuali. Un'occasione da non perdere per color che quest'anno guardano alla Spagna come meta turistica. Barcellona è un obiettivo facile e accessibile, soprattutto da Bergamo grazie ai voli low cost dall'aeroporto di Orio al Serio.

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